(A. Sacconi) Prima la decisione di non votare il parere favorevole alla delibera sullo stadio della Roma. Subito dopo il provvedimento ufficiale: Cristina Grancio, consigliera comunale M5S, è sospesa dal Movimento 5 Stelle. E adesso a decidere delle sue sorti nel gruppo saranno i probiviri grillini. Nei giorni clou per l’approvazione del nuovo progetto di Tor di Valle – la delibera sulla pubblica utilità è attesa per oggi in Assemblea capitolina – è tra gli stessi pentastellati che si consuma l’ennesimo scontro. La rottura arriva venerdì in commissione Urbanistica, durante il voto per licenziare il testo: «Troppi profili di possibili illegittimità – aveva detto la consigliera – Non c’è nemmeno uno studio di fattibilità. Non me la sento di prendermi questa responsabilità». Uscita dall’Aula senza votare, pochi minuti dopo l’annuncio dalla sua pagina Facebook: «Sono stata sospesa dal M5S per aver espresso perplessità finanziario-giuridiche e sollecitato un chiarimento».
Ma i malumori esplodono anche alla base del Movimento: «Non fate parlare i cittadini. Ci sono principi di illegittimità, state provocando un danno erariale», attacca in commissione il militante, esponente del tavolo dell’Urbanistica Francesco Sanvitto. La delibera sull’interesse pubblico dovrebbe dunque approdare oggi in Aula. L’obiettivo dei Cinque Stelle è chiudere il voto entro mercoledì, per poi attendere il pronunciamento della Soprintendenza sul possibile vincolo archeologico sulla tribuna dell’ippodromo di Tor di Valle. L’opposizione ha già fatto sapere di essere pronta a dare battaglia con emendamenti centrati sul nodo opere pubbliche.