(E.Menghi) – Manolas-Zenit si può, ma non è fatta. Tutt’altro. La spedizione di mercato in Germania ha aperto ufficialmente il dialogo tra la Roma e i russi, ma Monchi e Baldissoni (arrivato a Monaco direttamente da Londra) sono tornati ieri sera nella capitale senza l’accordo per la cessione del greco. Il diesse aveva ricevuto lunedì il procuratore a Trigoria e, viste le difficoltà incontrate per rinnovare il contratto al difensore che chiede almeno 3 milioni di stipendio, ha deciso di andare ad ascoltare di persona l’offerta della squadra di Roberto Mancini, attualmente in ritiro in Austria. I 30 milioni di euro messi sul piatto per il cartellino, bonus inclusi, non hanno convinto la dirigenza, che non ha fretta di chiudere un’altra vendita dopo quella di Salah al Liverpool, ufficializzata ieri sera prima dal fratello Nasr su Twitter: «Done 100%», poi in simbiosi dalle due società: venduto al club inglese per 42 milioni di euro più 8 di bonus, quinquennale per il nuovo numero 11 dei Reds. «Voglio vincere qui , le prime dichiarazioni dell’egiziano. L’ultima parola per l’affare con lo Zenit spetta invece alla Roma, Manolas ha già dato la sua disponibilità al trasferimento: il triennale da 4 milioni di euro d’ingaggio (più premi) soddisfa le richieste economiche del giocatore. Ai russi piace anche un altro romanista, Paredes, ma sull’argentino è forte la Juventus, che a giorni potrebbe riaffacciarsi (da non trascurare la pista Borussia Dortmund). Sia Leandro sia Kostas, col contratto in scadenza nel 2019, sono al bivio tra rinnovo e cessione. In città si è alzato un polverone ieri alla notizia dell’affare fatto che fatto non era, «non siamo un supermercato» è diventato il tormentone-sfottò del pomeriggio, mentre all’hotel Hilton Airport di Monaco di Baviera Monchi e Baldissoni non stavano (s)vendendo Manolas, ma solo ascoltando la proposta dello Zenit.
fonte: Il Tempo