(M. Ferretti) – Il primo abbraccio, arrivando, anzi tornando al Bernardini, è stato con Monchi, l’uomo venuto dalla Spagna per riportarlo a casa. Eusebio Di Francesco sorrideva, un tantino emozionato, sicuramente felice come un bambino, anzi un uomo che aveva raggiunto il suo obiettivo o, per meglio dire, coronato il suo sogno. Monchi stava in attesa, lì sul piazzale, come si fa quando sta per arrivare uno di famiglia, proprio per fargli capire di essere al suo fianco fin dal primo istante della sua nuova avventura nella Roma. E, in un attimo, tutto è passato nel mondo dei ricordi: l’addio del tecnico precedente, l’attesa per quello nuovo. L’abbraccio tra Di Francesco e Monchi, quando mancavano una manciata di minuti alle 17, ha dato, non solo virtualmente, il via alla Roma 2017-18.
Prima di concedersi alle telecamere di casa, in attesa della conferenza stampa di oggi, Di Francesco, salendo nella palazzina color crema, si è intrattenuto a lungo con Monchi, con l’ad Gandini, con il dg Baldissoni e con Massara, ancora in servizio a Trigoria. Il tutto, ovviamente, dopo aver salutato un mare di dipendenti e collaboratori della società lasciati nell’estate del 2006, dopo aver visitato le nuove (per lui) strutture del centro sportivo e dopo aver autografato il contratto che lo legherà alla Roma per i prossimi due anni. In mattinata, Eusebio aveva risolto, consensualmente, il rapporto con il Sassuolo, l’ostacolo che aveva impedito a lui (e alla Roma) di accelerare i tempi d’inizio della nuova avventura. La clausola, raccontano dalla Roma, verrà rimborsata in maniera amichevole, e probabilmente oggi Monchi, seduto al fianco di Di Francesco, spiegherà come. E lo spagnolo racconterà anche che Eusebio è stata una scelta sua al cento per cento. Nello staff del nuovo allenatore ci saranno il vice Tomei, il preparatore Vizzoco e i collaboratori Romano e Pierini.
«SI PARTE DAL 4-3-3» Eccolo, Eusebio, a Roma TV: «Le sensazioni per il ritorno a Trigoria sono uniche: è come tornare a casa dopo tanto tempo. Tutti mi hanno accolto con grande affetto. E’ quasi tutto nuovo, ho visto grande innovazione e voglia di diventare grandi. La società sta lavorando per arrivare al top a livello europeo. Il progetto della Roma parte innanzitutto dagli uomini. I dirigenti mi volevano a tutti i costi e adesso vogliono da me una squadra che faccia divertire. La prima cosa che Monchi mi ha detto è di parlare di calcio, e la cosa mi ha aperto il cuore. Per me questo sarà di grande sostegno per la mia crescita personale». Poi. «Moreno? Un giocatore molto interessante, ha una grande capacità di recupero, la Roma è una squadra che predilige attaccare e dovrà coprire molto campo, quindi ritengo che sia un giocatore dalle caratteristiche importanti. Come sistema di gioco ho sempre usato il 4-3-3, prediligo la difesa a 4 e mi sono adattato ai giocatori per necessità, non per altro. Ma ogni allenatore per crescere deve trasmettere la sua filosofia e per me la difesa a 4 è la base. Poche parole, infine, per i tifosi, che per me non sono nuovi: attorno alla mia squadra voglio molto entusiasmo e loro in questo sono stati fondamentali in passato».
IL CAPITOLO TOTTI Stamane, Di Francesco sarà al Bernardini all’ora di colazione per un’altra full immersion con i dirigenti, con i quali ha cenato ieri sera dalle parti di via Nazionale: c’è da programmare un sacco di cose, oltre che parlare di Francesco Totti. A Trigoria c’è in ritiro l’Under 21, così Eusebio ieri pomeriggio ha avuto modo di incontrare oltre a Di Biagio e Tommasi, suoi ex compagni, anche Pellegrini che dopo l’esperienza al Sassuolo tornerà alla Roma. Non a caso.