(A. Serafini – Il Tempo) – Partito l’assalto, la Roma si prepara alla contro offensiva. Il compito di limitate gli attacchi ai gioielli della rosa romanista rimane al momento la priorità del diesse Monchi, volato a Boston insieme al resto della dirigenza per illustrare e poi condividere le strategie del prossimo mercato. La possibilità di dover concludere una cessione eccellente entro il 30 giugno ha alzato il tiro sulle proposte arrivate a Trigoria. Non sono bastati ad esempio i circa 30 milioni di sterline (al cambio 35 milioni di euro) messi sul piatto dal Liverpool per Salah, valutato dalla Roma non meno di 45 milioni: una soglia attaccata come un’etichetta sui calciatori più rappresentativi e di conseguenza più richiesti in giro per l’Europa. Il messaggio lanciato da Trigoria sembra essere chiaro: se le necessità di bilancio indicheranno la strada di addio ad uno dei big giallorossi entro la chiusura del prossimo esercizio, si valuterà ogni soluzione che rientri all’interno dei parametri minimi fissati dalla società. Il pressing sempre più insistente dell’Inter per Rudiger ha infatti registrato l’ennesima opposizione da parte di Monchi, intenzionato anche in questo caso ad ascoltare l’interesse del club nerazzurro sempre partendo dalla stessa base d’asta.
Dopo la missione esplorativa avanzata con l’entourage del centrale tedesco, Sabatini cercherà di capire i margini di manovra di una trattativa richiesta da Spalletti, che in attesa di ufficializzare il passaggio all’Inter, ha salutato ieri i dipendenti nel centro sportivo. Per Monchi però i discorsi non cambiano: lo stesso trattamento sarà riservato alle questioni Manolas (che dopo la gara con il Genoa ha ricevuto le rassicurazioni di Pallotta per un adeguamento) e Nainggolan, su cui il Chelsea non ha ancora alzato bandiera bianca. Dopo il rifiuto subito lo scorso anno, il nuovo corso targato Conte è pronto ad un altro tentativo nonostante le ormai consuete parole d’amore del centrocampista belga: «Quest’anno non ho sentito nessuno, forse Conte è ancora arrabbiato. Ripeto però che non è da me cambiare spesso squadra. A Roma sto bene». Intanto negli States si attendono novità sul fronte Di Francesco, bloccato dalle indecisioni del presidente del Sassuolo Squinzi. L’accordo già raggiunto tra la Roma e il tecnico (biennale a 1,5 milioni a stagione) continua però a scontrarsi intorno alla clausola rescissoria da 3 milioni che il club emiliano è intenzionato a impugnare almeno finché non arriverà un segnale concreto da parte di giallorossi. Una questione di forma, più che di sostanza.