Non è giusto affermare che la Roma sia ostaggio di Manolas, perché Manolas è un giocatore che ha firmato unregolare contratto con la Roma (fino al 2019) e ha diritto di scegliere se accettare o meno un trasferimento. Ma le conseguenze del rifiuto allo Zenit San Pietroburgo, che era stato pianificato in tutti i dettagli comprese le visite mediche già prenotate, possono essere fastidiose per Monchi, che aveva già impostato il piano di rafforzamento della rosa con un budget e che invece rischia di dover rinunciare ai 35-40 milioni promessi dal suo difensore più irrequieto.
Adesso deve stabilire se convocarlo per il ritiro di Pinzolo o se lasciarlo a Trigoria con gli altri calciatori che non rientrano nei piani tecnici della società. I dirigenti stanno decidendo in queste ore la strategia, sperando che Manolas alla fine riveda le proprie posizioni.
Se però Manolas, che è tornato in Grecia per gli ultimi spiccioli di vacanze in attesa della nascita del secondo figlio, non trovasse una sistemazione di suo gradimento, la Roma dovrebbe cambiare i propri programmi. Con due sentieri diversi da percorrere: 1) Monchi in difesa si accontenta di ciò che ha, che è molto, e ridimensiona gli obiettivi per l’attacco visto che ha meno soldi da spendere; 2) torna in discussione la posizione di Rüdiger, sul quale Monchi si era esposto nel giorno della presentazione di Di Francesco.
fonte: R.Maida – Il Corriere dello Sport