(F. Bianchi) – Dieci giorni decisivi per il futuro del calcio, legato sempre più ai diritti tv: il 10 giugno si aprono le buste per il bando d’asta sul campionato. Il 12, due giorni dopo, la Uefa comunica come è andato l’esito della trattativa per le Coppe europee. Saranno giorni di grandi trattative segrete: Sky ha il suo core business nel calcio, Mediaset Premium senza pallone è nei guai seri, i club senza quei soldi non sopravvivono alla crisi.
Mediaset contesta il bando d’asta presentato da Lega di A e dal suo advisor Infront e chiede alle autorità (telecomunicazioni e concorrenza) di bloccarlo. Decisione non facile che creerebbe grossi problemi alle società di A e , a cascata, a tutto il calcio italiano. Mediaset cerca di prendere tempo, vista la sua situzione societaria, temendo che Sky possa fare la parte del padrone come spera di fare. Ma Lega e Infront sono più che serene, convinte di aver rispettato alla lettera tutte le linee guida suggerite dalle “Autorità” e che la stessa Antitrust non potrebbe mai fare saltare questo bando (di cui forse era a conoscenza prima ancora che uscisse).
Sky, sull’argomento, tace e intanto fa i suoi conti. Ma Mediaset ha dalla sua un’arma di pressione che potrebbe risultare particolarmente efficace in caso di trattative: i diritti della prossima stagione, 2017-18, della Champions sono ancora suoi, strapagati per 220 milioni, e potrebbe cederli a Sky, almeno per la parte che riguarda la pay, tenendosi una partita in chiaro. Ipotesi di cui abbiamo già parlato, e che potrebbe risultare importante nelle strategie future, anChe per i rapporti fra i due colossi televisivi.
Per il 2018-21 invece Sky avrebbe tutta la Champions, cedendo, per 40 milioni, una gara settimanale, il mercoledì, alla Rai. E Mediaset? Potrebbe accontentarsi di aver “salvato” il campionato. E Telecom? Farà un’offerta almeno per la A? Si saprà prestissimo. I giochi sono quasi fatti. A meno che il bando venga davvero bloccato e allora si andrebbe incontro a scenari difficili da prevedere.