“Sta andando tutto bene a Roma, professionalmente sono migliorato molto. In Italia mi sento già in casa. Sono sei anni che sto lì, sto migliorando anche la lingua. A volte mi scordo alcune parole portoghesi. Mi ha aiutato molto andare spesso al cinema”. Queste le parole di Juan Jesus: “La festa per l’addio di Totti? Emozionante. Lui tutta la settimana era nervoso durante gli allenamenti. Un giorno diceva ‘Smetto!’ un altro ‘No, continuo!’. Prima di Roma-Genoa, eravamo nello spogliatoio io, lui e Perotti e Francesco ci ha detto ‘Se mi capita un rigore non segno, tiro il pallone in curva!’. Per fortuna non c’è stato il rigore e lui ha lanciato il pallone autografato in curva solo dopo la partita. Totti è una persona fantastica, merita molto di più di quella festa. E’ uno che aiuta tanto le persone bisognose, i bambini malati, senza far sapere niente fuori. Io, Alisson e altri siamo onorati di aver giocato accanto a lui in questa ultima stagione con la Roma. Poteva vincere molto in altri club, tecnicamente ce ne sono pochi nel mondo come lui, mette il pallone dove vuole a distanza di tanti metri”.
Sulla sconfitta della Juve in finale: “Io facevo il tifo per il Real Madrid. In Italia, con l’Inter, ho imparato a ‘odiare’ la Juve. Una volta ho anche rinunciato ad andare alla Juve, per rispetto dei tifosi dell’Inter. Sui social ho sempre detto che tifavo contro in questa finale, poi gli juventini mi hanno scritto di tutto…”
Su Alisson (appena arrivato a Porto Alegre, ndr): “Sta bene, purtroppo ha giocato poco, solo in Coppa Italia e in Europa League ma quest’anno credo che farà il titolare perché Szczesny credo che vada alla Juve”.
Sulla sua vita: “Mi piace stare più a Milano che a Roma, perché è una città più tranquilla. A Roma non funziona il trasporto pubblico, e i giardini in città non sono ben conservati”.
Fonte: ATLGrenal