Mancano solo cinque giorni per formalizzare il vincolo apposto dal Mibact sull’Ippodromo di Tor di Valle, che altrimenti e’ destinato a scadere il 13 giugno. E’ l’allarme lanciato da nuovo presidente di Italia Nostra Oreste Rutigliano, che ha scritto un telegramma al soprintendente Francesco Prosperetti per sollecitare la sua firma sul provvedimento a tutela della struttura, progettata per le Olimpiadi del 1960 dall’architetto Julio Lafuente. “Con il vincolo di Tor di Valle ha in mano l’onore e la missione stessa del ministero dei Beni culturali – scrive Rutigliano a Prosperetti -. Tuteliamo l’unicità del complesso, le tribune che guardano il circuito, con la sua radura incorniciata da 1500 grandi alberi. Coniugando questa architettura moderna con un paesaggio verde pregno di significato vocato a funzioni di parco fluviale”.
Imposto a febbraio 2017 dall’allora soprintendente, l’architetto Margherita Eichberg, il vincolo sull’Ippodromo ha condizionato pesantemente il destino del nuovo stadio della Roma, costringendo architetti e costruttore a presentare un secondo progetto all’inizio di maggio in Campidoglio.
“Con la pianificazione del territorio non si dovrebbe scherzare”, dice Rutigliano all’agenzia di stampa, ricordando che il Piano Regolatore della capitale, fatto nel 2008, ha inserito la Carta della Qualita’ con l’indicazione degli edifici di architettura moderna da tutelare e che tra questi “c’e’ anche l’Ippodromo di Tor di Valle”. “E’ stato un vincolo meditato – prosegue Rutigliano – voluto da tutto il ministero e anche non esagerato, visto che si estende solo alle tribune e alla pista di trotto. I giorni stanno per scadere, ci aspettiamo che il soprintendente firmi subito”.
Fonte: ansa