(Il Messaggero) – È entrato nel vivo il duello italiano per i diritti televisivi della Champions League delle stagioni comprese tra il 2018 e il 21. E a contendersi il pacchetto saranno Sky e Mediaset Premium. Secondo l’agenzia Radiocor, le proposte economiche avanzate dalle due emittenti sarebbero non soltanto le migliori piovute sul tavolo della Uefa, ma pure molto simili nelle cifre: tanto che sussurrano dalla Svizzera i vertici di Nyon dovranno completare un’accurata valutazione prima di poter procedere all’aggiudicazione. E non basta. Perché ai dirigenti del presidente Aleksander Ceferin sarebbe arrivato anche un terzo progetto economico: inferiore sul piano finanziario, alcune fonti lo attribuiscono a Vivendi. Nei prossimi giorni sapremo. Viceversa non ha trovato conferme l’ipotesi legata a un’eventuale proposta mostruosa, presentata da un concorrente diverso rispetto alla coppia formata da Sky e da Mediaset. E se la presenza di Sky come favorita nella gara era data per certa, la decisione di Premium di formulare un’offerta competitiva è di fatto una sorpresa, considerando che da Cologno nei mesi scorsi avevano annunciato l’inizio di una fase segnata da un approccio di basso profilo nel campo dei diritti del calcio rispetto a quanto avvenuto in passato. Giusto per non dimenticarlo, va detto che Mediaset detiene anche le licenze per il torneo 2017-18, dopo che si era aggiudicata l’ultima asta della Uefa con una spesa complessiva di 660 milioni di euro. Un’enormità. Infine resta da capire se il rilancio europeo di Mediaset sia intrecciato al rinvio all’autunno della gara per i diritti televisivi della Serie A 2018-21. Del resto sabato le offerte raccolte dalla Lega sono state giudicate insoddisfacenti: e della proposta di Premium, neppure l’ombra.