(E.Menghi) – «Smetto quando voglio», il sequel. Francesco Totti sembra non aver ancora deciso cosa farà da grande e i dubbi non sono solo sul ruolo da ricoprire nella Roma, perché l’opzione di tenersi gli scarpini ai piedi per un altro anno non l’ha scartata del tutto e al settimanale «Chi» ha rilanciato: «Intanto mi godo un po’ di relax con Ilary, poi vedremo: non è detto che io abbia finito di giocare definitivamente». La mini-vacanza a Saint Tropez gli è servita per staccare un po’ la spina, ma non a schiarirgli le idee sul futuro. Il 28 maggio è stato davvero l’ultimo giorno da calciatore? O, forse, solo da capitano della Roma? Gli interrogativi restano in sospeso, le strade sono tante e portano in direzioni opposte e Totti continua a fare capriole e giravolte con le parole, mandando segnali contrastanti. Al momento è nella capitale e potrebbe presto comparire a Trigoria per fare una chiacchierata coi dirigenti giallorossi, rientrati da Boston: a loro, almeno, dovrà dire la verità. Perché dal primo luglio scatterà in automatico il nuovo contratto di Francesco, da dirigente. Sei anni la durata, un punto di domanda la veste in cui dovrebbe viverli. A patto che non facciale valigie, si porti dietro le sue scarpette dorate e voli chissà dove a far impazzire le folle di appassionati di calcio. D’altronde, lui non ha mai detto esplicitamente «lascio il calcio», nemmeno nell’emozionante lettera che ha voluto condividere tra le lacrime all’Olimpico dieci giorni fa. Perché non vuole smettere davvero? O, forse, solo perché ha paura di pronunciare quella frase che metterebbe un punto alla sua carriera in campo? Che sia spaventato non l’ha nascosto, anzi lo ha gridato al mondo, per cui potrebbe essere il suo modo di difendersi da chi, o sarebbe meglio dire cosa (l’età), gli sta portando via il pallone con cui giocava da ragazzino.
fonte: Il Tempo