(Alessio Nardo) Roma, città di tormentoni. E spesso anche di luoghi comuni. E’ l’estate di Eusebio Di Francesco, l’uomo nuovo della panchina giallorossa. Colui che dovrà sostituire, nei fatti e nei risultati, un certo Luciano Spalletti. Missione non semplicissima. Allievo di Zeman, il buon Eusebio, questo è vero. Ma apprendere insegnamenti da qualcuno non significa doverlo copiare in tutto e per tutto. Il gioco di Difra è e sarà sempre propositivo, aggressivo, divertente, ma caratterizzato al tempo stesso da equilibri che nel calcio moderno risultano essenziali. Fondamentali. Dai quali non si può prescindere.
Facciamoci un’idea più precisa analizzando con attenzione i numeri del Sassuolo di questi ultimi anni. Per capire efficienza offensiva e difensiva di una squadra che ha saputo stupire e migliorarsi di stagione in stagione. Partiamo dal primo step, 2012-2013: storica vittoria del campionato di Serie B e promozione capolavoro. Magnanelli e soci chiusero quel torneo col miglior attacco (78 reti in 42 gare) e con la terza miglior difesa (40 gol subiti). Risultati impossibili da replicare al primo anno di A, chiuso col 17° posto ed una salvezza colta per miracolo (ricordiamo che per cinque gare Di Francesco fu sostituito da Alberto Malesani, capace di perdere 15 punti su 15): 13° attacco con 43 gol fatti e seconda peggior difesa, 72 subiti. Solo il Livorno, ultimo, fece peggio (77 reti al passivo).
Efficacia realizzativa confermata nel 2014-2015 (12° posto) con 49 gol fatti, gli stessi della stagione successiva. A determinare la differenza tra le due annate il rendimento difensivo: 17 reti in meno subite nel 2015-2016 rispetto al campionato precedente (da 57 a 40) e il coronamento di un percorso splendido con un 6° posto che è valso l’accesso all’Europa League. Da segnalare, nell’anno in questione, anche le 11 gare su 38 chiuse con porta imbattuta. Numeri agrodolci invece nell’ultimo torneo, conclusosi il 28 maggio scorso: 9° miglior attacco con 58 reti (record per il Sassuolo in A) e sesta peggior difesa, 61 reti subite.
Da analizzare anche i dati relativi ai gol presi dal Sassuolo di Di Francesco nelle singole partite. Il tecnico abruzzese ha disputato 147 match in Serie A sulla panchina dei neroverdi con 221 reti al passivo. Il 36% delle volte il Sassuolo ha subito 1 gol (53 su 147), il 24% delle volte ne ha incassati 2 (35) e nel 21% dei casi ha mantenuto la porta imbattuta (31). In 21 occasioni (14%) le reti subite sono state 3, mentre soltanto 7 volte su 147 (il 5%) la formazione emiliana ha contato dai quattro gol in su al passivo. Segno che la fase difensiva non è stata in assoluto un punto di forza dei ragazzi di Eusebio, ma che le classiche imbarcate alla Zeman non hanno rappresentato certamente una consuetudine. Tutt’altro.
RENDIMENTO ATTACCO/DIFESA DEL SASSUOLO NELLE ULTIME 5 STAGIONI
(PI: Porta Imbattuta)
2012-2013 (Serie B), 1° posto: 78 gol fatti (miglior attacco), 40 subiti (3^ miglior difesa), 16 PI (38%)
2013-2014 (Serie A), 17° posto: 43 gol fatti (13° attacco), 72 gol subiti (2^ peggior difesa), 5 PI (13%)
2014-2015 (Serie A), 12° posto: 49 gol fatti (10° attacco), 57 gol subiti (5^ peggior difesa), 8 PI (21%)
2015-2016 (Serie A), 6° posto: 49 gol fatti (8° attacco), 40 gol subiti (4^ miglior difesa), 11 PI (29%)
2016-2017 (Serie A), 12° posto: 58 gol fatti (9° attacco), 61 gol subiti (6^ peggior difesa), 7 PI (18%)
DATI SUI GOL SUBITI NEI 90’ DAL SASSUOLO DI DI FRANCESCO IN SERIE A
(147 PARTITE DISPUTATE)
0 gol subiti: 31 volte (21%)
1 gol subito: 53 volte (36%)
2 gol subiti: 35 volte (24%)
3 gol subiti: 21 volte (14%)
Più di 3 gol subiti: 7 volte (5%)