Quando due anni fa Sabatini e Massara avevano ceduto Pellegrini al Sassuolo per un milione e 250mila euro (fissando la recompra a 10), non si aspettavano forse che Lorenzo sarebbe tornato da giocatore della nazionale. Ieri, parole sue, “non stava nella pelle” prima di firmare il contratto da 5 anni a un milione e mezzo più bonus (destinato a salire).
La volontà di Pellegrini è quella di diventare una bandiera come Totti e De Rossi e, nella sua prima intervista da romanista – scrive la Gazzetta dello Sport -, ha parlato anche di Daniele: “Sono sempre stato molto preso da Daniele, l’ho visto come un punto di riferimento, non tanto perché mi ispiri a lui dal punto di vista calcistico, ma come persona mi è piaciuta molto. In questi due anni sono cresciuto – ha spiegato Pellegrini – . Di Francesco è stato fondamentale, è uno con le idee molto chiare. Cerca sempre di essere se stesso, mi ha fatto giocare e mi ha trasmesso la mentalità di non accontentarsi mai e di cercare di fare sempre qualcosa in più: questo è essenziale sia per un allenatore sia per un calciatore».