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Jim-Totti, abbracci e baci

(S. Carina) – Il blitz di Jim Pallotta, sbarcato ieri a sorpresa nella Capitale, dà il via libera per il rientro di Francesco Totti in società come dirigente. Per il secondo giorno consecutivo il campione ieri è tornato a Trigoria e poi in serata, intorno alle 19,30, ha incontrato l’imprenditore americano all’hotel De Russie. Rendez-vous cordiale tra le parti volto a suggellare un’intesa (che era stata già trovata mercoledì quando Francesco aveva avuto modo d’incontrare il dg Baldissoni, l’ad Gandini e il ds Monchi) con una forte valenza mediatica pro-presidente dopo i fischi dell’Olimpico del 28 maggio. «Ancora non sono un dirigente ma firmerò presto. È andata bene», la rassicurazione di Francesco all’uscita. Il rientro del Capitano nella nuova veste sarà soft e riguarderà la sfera tecnica. Totti si rapporterà sia con Di Francesco che con Monchi e questo gli permetterà di vivere con tranquillità questa nuova parentesi lavorativa. Per intenderci, le sue mansioni al netto del settore giovanile somiglieranno molto a quelle di Bruno Conti nella prima avventura romana di Spalletti. Se si vuole associare per forza una carica, anche se non è certo che poi verrà introdotto così nell’organigramma, Francesco avrà i compiti del direttore tecnico. Ossia, quella figura carismatica che oscilla tra allenatore e direttore sportivo, pronto a intervenire in uno dei due ambiti quando ce n’è bisogno. Parlando dunque con il giocatore in sede di mercato o di rinnovo, facendo sentire la sua voce all’interno dello spogliatoio quando si presenterà l’occasione e affiancando Monchi e Di Francesco. Totti non seguirà la squadra nella tournée negli Stati Uniti ma l’attenderà a Roma al suo rientro. Da agosto volterà ufficialmente pagina formalizzando nei prossimi giorni la scrittura privata esistente tra le parti (6 anni a 600mila euro a stagione).
«RADJA E MANOLAS RESTANO» – E ieri ha avuto un primo assaggio di quello che sarà uno degli aspetti della sua nuova vita dirigenziale, intrattenendosi a lungo con Nainggolan a Trigoria. I due – in assenza di Monchi rientrato a Siviglia – hanno parlato a lungo. Il belga, passato al centro sportivo per svolgere dei test fisici, attende d’incontrarsi con la società domani per trovare l’intesa. Pallotta ha intanto provveduto a toglierlo dal mercato: «Radja e Manolas restano, non vanno da nessuna parte», ha assicurato il presidente. Che poi ha annunciato di aver preso «Cengiz Under(atteso oggi a Roma, ndc) e di avere un altro paio di nomi in testa». Uno dovrebbe essere Defrel, nonostante lo stallo emerso nelle ultime ore nella definizione delle modalità di pagamento. La Roma offre 6 milioni ora e 14 nel 2018. Il Sassuolo ne vorrebbe almeno 8 subito e il resto la prossima stagione. L’altro arrivo almeno per ora – non sarà Nastasic. Lo Schalke lo ha tolto dal mercato. L’impressione però è che non sia finita qui. La Roma è pronta a dare il via libera a Seck che si accaserà al Chievo con la formula del prestito biennale. Il che fa presumere come sia vicina la chiusura per un terzino sinistro. Il Torino ha sparato 20 milioni per Barreca. Più facile arrivare a Stafylidis (Augusta) o a Castro (Celta). Continua la suggestione d’Oltremanica targata Mahrez. Secondo i tabloid inglesi la Roma avrebbe offerto 33 milioni al Leicester a fronte di una richiesta di 50. Ad archiviare la questione, almeno per il momento, ci ha pensato Pallotta: «Mahrez? Non so chi sia».

Fonte: il messaggero

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