Di Francesco gli dice sempre di andare dentro, di cercare la porta. E lui sta studiando, complice una forma fisica smagliante. Già perché Perotti non ha mai smesso di allenarsi, neanche in Argentina, ed è uno dei migliori di questo ritiro un po’ ovunque: in campo, nei test atletici e nella considerazione dei tifosi.
L’impressione è che quel gol abbia cambiato la storiagiallorossa di Diego. Ora la gente gli vuole ancora più bene, lo cerca. E lo acclama. Del resto, lui è l’uomo Champions, quello a cui la Roma deve dire grazie. Per il prestigio,per gli equilibri economici e per le prospettive.
“La maglia numero dieci? Mi piace da sempre, ma non la chiederò mai, perché appartiene a Totti e mi sembrerebbe di mancargli di rispetto”. E allora fiducia a Monchi, che lui conosce perfettamente. “Al Siviglia ha fatto cose incredibili. A Roma c’è meno pazienza di Siviglia, ma se gli danno tempo farà una grande squadra”.
fonte: A. Pugliese – La Gazzetta dello Sport