Oggi è il giorno della conferenza stampa di Diego Perotti, che dalla sala stampa di Pinzolo, sede del ritiro della Roma, risponde alle domande dei cronisti:
Sei partito subito forte, così si costruiscono le stagioni vincenti?
“Stiamo lavorando tutti bene, il mister è stato chiaro. Facciamo tanto lavoro fisica per prepararci alla lunga stagione, anche i ragazzi giovani che sono con noi”.
Cambiamenti tattici per te con Di Francesco?
“Mi chiede di accentrarmi di prendere palla tra le linee, stare vicino all’attaccante. Cerco di migliorare”.
Differenze tra lui e Spalletti?
“Giochiamo molto rapidi, all’attacco, negli spazi stretti e senza tenere troppo palla. Con Spalletti abbiamo cambiato spesso modo di giocare”.
Cosa porterà Monchi alla Roma?
“A Siviglia ha portato giocatori non conosciuti facendoli diventare importanti e rivendendoli poi a cifre enormi. Ho fiducia in lui, a Roma non c’è molta pazienza ma può fare una squadra completa e competitiva”
Dopo la cessione di Rudiger qualcuno ha scherzato sul destino alla Roma. Tu sei fiducioso?
“Nainggolan scherza sempre, non possiamo prendere tutto come un dramma, sono scherzi che facciamo tra di noi. Forse sbagliamo a farli pubblicamente, ma sono scherzi. Monchi so cosa può fare, non parla ancora bene la lingue e deve avere il suo tempo. Il mercato chiude tra molto tempo e so che farà una squadra forte. Abbiamo la Champions e dobbiamo avere una rosa forte. Noi siamo tranquilli perché già ora siamo forti, sono arrivati ragazzi come Karsdorp e Gonalons e non finirà qui”.
Un pezzo di Champions è tuo con il gol al Genoa. Monchi dice che sei stato il suo acquisto più difficile…
“So che cosa significa giocare la Champions, rappresenta una rete importante ma avevamo rischiato di non essere neanche secondi. La stagione è stata positiva e poteva essere anche migliore. Monchi mi ha preso da una squadra di serie C argentina con pochi soldi, ha fatto una battuta perché ero dietro a lui”.
Cosa manca per colmare il gap con Di Francesco. Il dualismo con El Shaarawy?
“Non manca molto, siamo arrivati solo a 4 punti da loro. Quelle partite che a priori sembrano facili dobbiamo vincerle, in quel momento la Juve fa la differenza e non lascia tanti punti. Con Stephan ho un buon rapporto, giochiamo nella stessa posizione e ha fatto un gran finale di stagione, sia per lui che per me avere questa competizione è positivo, anche per la squadra”.
Con Sampaoli avrà più spazio in Nazionale?
“La motivazione con il Mondiale è tanta, ma è difficile non essendoci dopo 6 anni. Bauza mi chiamò, mi disse che mi avrebbe convocato e poi non l’ha fatto. Se faccio una buona stagione a Roma avrò buone possibilità di andare, ma meno di 2-3 anni fa”.
Hai avuto un calo di rendimento l’anno scorso?
“I primi mesi ho giocato sempre e bene, poi abbiamo cambiato modulo e mi sono fatto anche male. Gente come Nainggolan hanno fatto partite strepitose. Comunque ho giocato tanto, anche partendo dalla panchina. Mi farebbe piacere giocare titolare sempre, ora con il nuovo allenatore tutti dobbiamo dimostrare se siamo capaci di giocare titolari nella Roma”.
Sarà lei il rigorista della Roma?
“Non sono io il rigorista ufficiale, contro l’Udinese decidemmo sul momento che dovevo tirare io. Se Dzeko ha fatto 2 gol e vuole fare il terzo lo tira lui, anche De Rossi li calcia bene. Il rigorista potrà cambiare, ma mi piace calciarli e finora sono andato bene”.
Ti chiami Diego come Maradona. Vorresti il ’10’ della Roma?
“Non mi chiamo Diego per Maradona. Il 10 mi piacerebbe, mi piace da sempre. Ma quella maglia sarà sempre di Francesco Totti, non so se qualcun’altro la indosserà più. Non la chiderei mai, sarebbe una mancanza di rispetto”.
L’obiettivo minimo stagionale? Ti preoccupano Inter, Milan e Napoli?
“Dobbiamo puntare su tutto. Non possiamo pensare a 1-2 competizioni, sarà una stagione lunga e difficile. Penso che possa essere molto equilibrata anche per la presenza di queste altre concorrenti”.
GGR