Bruno Peres, terzino destro brasiliano, ha parlato ai microfoni di Roma Radio dal ritiro di Pinzolo. Queste le sue parole:
“Ho notato che la gente mi sta trasmettendo un affetto diverso, un affetto buono e credo che questo sarà importante per cominciare bene la stagione. Quando c’è la gente che ti spinge è importante, ti dà la forza per raggiungere l’obiettivo che hai”.
Come ti trovi con il cambio di modulo?
“A 5 sei quasi una punta esterna quindi puoi spingere di più perché ne hai sempre 3 dietro di te, devi abituarti, devi essere concentrato perché non è un lavoro difficile”
Perché voi brasiliani avete difficoltà a fare la diagonale?
“In Brasile normalmente non si fa la diagonale, in Sudamerica devi solo andare. E’ una cosa importantissima che sto imparando qua, se hai qualità e impari a difendere diventi uno dei terzini più forti del mondo”.
Forse per voi brasiliani la fase difensiva toglie un po’ di gusto e fantasia…
“Noi siamo sempre abituati a giocare, a dribblare, mantenere la concentrazione così alta per noi brasiliani è un po’ faticoso ma ti devi abituare piano piano. E’ una cosa difficile ma piano piano si arriva a fare questa bella diagonale!”
Su Cafù
“E’ un idolo e una persona fantastica, c’è un po’ di pressione perché ha vinto tutto, possiamo imparare tantissimo da lui, era il Pendolino. Anche Maicon, insieme a lui. Sono due esempi di terzini fortissimi e qualcosina devo prendere da loro”.
Cross e fai segnare oppure vai a fare gol tu?
“Io preferisco andare sul fondo e fare assist. Fare il gol è importante, ma da terzino fare gol sempre è difficile, non ce l’ho sempre in testa. Devi essere decisivo e andare sul fondo per dare la palla ai compagni”.
Quel gol con la Juventus ti ha creato qualche problema?
“Credo che tutti aspettano quella galoppata lì, non si può fare sempre. Dopo che fai un gol così tutti ti aspettano, non ti fanno partire, te ne mettono 2,3 là davanti e ti danno la botta quando parti. Ci devo provare sempre, la velocità ce l’ho. Dopo quel gol lì è diventata più difficile, tutti lo aspettano e non lo riesci a fare”.