Se un tempo ci si scannava per un calcio di rigore o un fuorigioco, adesso i tifosi parlano di fidejussioni, prestiti obbligazionari, rateizzazioni e ammortamenti. Le dichiarazioni di James Pallotta hanno infatti acceso un duro dibattito e dopo la replica di Fassone sono arrivate le scuse da Boston: vero è che quello che il presidente della Roma ha detto pubblicamente, molti altri protagonisti del calcio lo vanno ripetendo sottovoce.
Pallotta definisce folle il mercato dei rossoneri se paragonato a quello prudente della Roma: «Hanno preso 300 milioni in prestito da persone che conosco a Londra, tra l’altro con un interesse piuttosto alto»: il riferimento è al fondo Elliott, che ha prestato 180 milioni al proprietario Yonghong Li (all’11,5%) e 123 al Milan (tasso del 7,7%), di cui 50 destinati al mercato di quest’estate.
Il Milan risponde attraverso Fassone che si dice “sbalordito” dopo le parole pronunciate dal presidente giallorosso. Se il piano di Mr Li dovesse rivelarsi sbagliato, subentrerà il fondo Elliott che rivenderà il Milan. Ma per Pallotta, la qualificazione in Champions non risanerebbe i conti per i rossoneri, perché «gli stipendi saranno uguali ai ricavi».
Il debito del club di Mr Li è di 123 milioni, mentre dai bilanci risulta che la posizione finanziaria netta dei due club è circa parti: -170 milioni della Roma, -178 del Milan, ma la nuova proprietà cinese ha azzerato il vecchio debito, accendendo quello nuovo di 123 milioni. La Roma, il 22 giugno, ha ristrutturato il finanziamento con Goldman Sachs «da euro 175 milioni sino ad euro 230 milioni». A far scoppiare la bomba il mercato del Milan, che per Pallotta rimane insostenibile. In serata il presidente della Roma ha stemperato gli animi, scusandosi con il Milan e augurandosi una collaborazione tra i due club.
Fonte: corriere della sera