Mario Staderini, segretario dei Radicali e azionista della Roma, è intervenuto per parlare del progetto dello stadio del club giallorosso che dovrebbe sorgere a Tor di Valle. Queste le sue parole:
“E’ una questione che seguiamo da tempo. Quando c’era da attuare le delibera abbiamo presentato le nostre obiezioni alla Giunta Raggi. L’esposto che abbiamo presentato è relativo ad un discorso di chiarezza sul progetto stadio della Roma. Se le cose sono regolari lo sapremo subito, se non lo sono non si perderà altro tempo. La questione di fondo riguarda l’interesse della città. Tutta la storia è legata ad un concetto, ovvero che, secondo loro, ci sarà un miglioramento della mobilità di quel quadrante. Il problema sta qua. E qui parlano i numeri. La pubblica utilità non si realizzerà mai, perché lì in realtà la mobilità peggiorerà e quelle infrastrutture saranno impossibili da realizzare. Portare 55mila persone allo stadio sarà impossibile. Ci sono solo due vie d’accesso: la Roma-Lido, la peggiore linea ferroviaria d’Europa, e la via Ostiense. Passerebbero migliaia di macchine in un’ora e lo svincolo regge solo 400 macchine l’ora. E’ garantita la paralisi. Sul trasposto su ferro, per il progetto la Roma-Lido, che oggi trasporta 4200 persone, dovrebbe contribuire per 20mila persone in un’ora e non sarà così. Le infrastrutture, secondo il nostro calcolo, dovrebbero costare più di un miliardo di euro. In più mi pongo il problema della Roma. Proseguire con questo progetto è un problema per la Roma. Per realizzare le infrastrutture ci vogliono almeno 5 anni da oggi, per tempi tecnici. Dato che lo stadio non può aprire se non saranno realizzate le opere, l’inaugurazione non potrà avvenire prima del 2023. Questo è quello che ho chiesto all’assemblea degli azionisti. La Roma si troverà ad affrontare 5 anni d’attesa per uno stadio che neanche conviene allo società. Lo stadio la Roma, non lo costruirà, non lo gestirà e non sarà neanche proprietaria. Non riceverà neanche tutti gli incassi delle partite perché una parte servirà a pagare il mutuo dello stadio. Non ho capito cosa ci guadagna la Roma da questo, anche perché finora è quella che mette i soldi. I soldi pagati finora li ha messi la Roma. Non c’è una convenienza vera e propria. Poi c’è la legge sugli stadi, che dovrebbe restituire tutto il plusvalore mobiliare. Secondo i miei compagni Radicali tutto ciò non conviene alla città e secondo me non conviene neanche alla Roma. Il rischio è che alla conferenza dei servizi ci sia un via libera condizionato, dove tutti sono felici ma lo stadio non si fa e i costruttori tengono la licenza a costruire. Così La Roma rimane senza stadio e i trasporti paralizzati. E’ assurdo che il tifoso della Roma si debba trovare appeso al solo terreno di Tor di Valle. Ci sono altre ipotesi, come ha fatto la Juve che ha ricostruito su uno stadio già esistente. Secondo me si rischia di dare il primo ok, ma nel corso degli anni tutto salterà per il problema dei trasporti. Non è uno scenario ma una probabilità. Neanche il sì della conferenza dei servizi dà la certezza. Mi auguro che i calcoli vengano smentiti, ma il problema è che non succederà. Io ho votato per il sindaco Raggi, ma su questa questione hanno dovuto fare un bagno d’immagine. Spero venga fuori la verità”.
Fonte: centro suon sport