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Champions in Asia: l’Uefa ci sta pensando

(V.Zagnoli) – Un pizzico di pazienza e ci arriviamo. Anche alla finale di Champions league fuori dall’Europa. È l’evento dell’anno, per il calcio, a parte Mondialied Europei, e presto potrebbe terminare lontano dal vecchio continente. È normale, dal momento che lontano c’è voglia di grande calcio e anche di investire. Per ora non c’è nessun piano concreto, fanno sapere da Nyon, ma ormai l’idea è partita… Le prove generali le abbiamo fatte proprio noi italiani nel 1993, con la supercoppa disputata a Washington, per lanciare il mondiale americano: vinse il Milan sul Torino. Il bis fu 15 anni fa, a Tripoli, Libia, davanti ai Gheddafi, con la rimonta della Juve sul Parma. Nel 2009 Inter-Lazio 2-1, a Pechino, idem nell’11, Milan-Juve, poi Juve-Napoli ai supplementari, con De Laurentiis che voleva ritirare la squadra di Mazzarri. Tre anni fa, verso Natale, Napoli ai rigori, a Doha, Qatar. Come lo scorso dicembre, Milan ai rigori, sempre sulla Juve. In mezzo il 2-0 bianconero a Pechino, sulla Lazio. Anche la Francia ha fatto da apripista, con la sua Supercoppa, alla probabile Champions extraeuropea.Oltralpe espatriano solo da questo decennio, in Tunisia e Marocco, Usa e Gabon, Cina e Canada, persino in Austria. Chi più ne ha, diceva Mike Bongiorno, più ne metta. Qui parliamo di soldi. Persino le isole Bermuda potrebbe ospitare una finale, fra Champions, Europa League, supercoppa europea e supercoppe nazionali.

È già bello che le finali siano strane, la prossima è la terza volta per l’Est, a Kiev, Ucraina, l’ultima è stata a Cardiff, in Galles, tempio dell’altro pallone, ovale. Nel 2008 la finale fu a Mosca, prima a Istanbul, persino a Gelsenkirchen. Come dire Bergamo, via. Nell’88 a Stoccarda, tipo Venezia. La svolta fu nel ‘73, a Belgrado. Le finali di Europa league sono in gara secca solo dal ’98. Citiamo Mosca e Dortmund, Dublino e Bucarest, Torino e Stoccolma. Coppa delle Coppe a Norimberga e Salonicco, Basilea e Dusseldorf, Strasburgo e Birmingham. La stessa Supercoppa non è più a Monaco, viaggia dal Galles alla Georgia, ieri sera in Macedonia. Piccolo è bello, dunque. Non danaroso. Prepariamoci, invece, al giro del mondo della Champions. Il Giappone ha da sempre il mondiale per club, la lotta sarà fra Cina e Qatar, Bahrein e magari Stati Uniti. Ci sarà una bella battaglia politica-economica, non il fuggi fuggi dalle Olimpiadi visto nelle ultime edizioni. Fu Platini a volere l’Europeo itinerante del 2020, lo sloveno Ceferin e l’elvetico di Calabria Infantino avanzano così, fra nazioni da terzo mondo calcistico e produttori di petrolio. In fondo ai tifosi della Juve basta arrivare in finale, Galles o Arabia non importa. Se poi si vince, ancora meglio…

fonte: Il Giornale

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