Il ritorno da avversario di Luciano Spalletti all’Olimpico, salutato dai tifosi giallorossi con ingenerosi fischi nonostante un secondo posto e la qualificazione in Champions, è un rivedersi tra divorziati astiosi. «Roma non mi è indifferente è una città e un gruppo cui ho voluto bene. Vado con entusiasmo, poi mi accolgano come vogliono». Non sono attese cortesie per il tecnico, costretto a confrontarsi con l’ex capitano Francesco Totti. La passata stagione – scrive il Corriere della Sera – è stata un interminabile addio, imputato (a torto o ragione, ognuno ha la sua versione) all’allenatore. «Sarò ben contento di abbracciare Totti, non ci sono casi in sospeso, poi lui può pensare e dire quello che vuole, ho il mio amore da distribuire e per lui è un bel pezzo». Il Pupone ha pescato la pallina del veleno. «Abbraccio è una parola grossa, lo saluterò per rispetto», tutto qui e forse è più che abbastanza così.
Le società si sono tagliate la strada sul mercato. I nerazzurri avevano puntato Rudiger e soprattutto Nainggolan, designato top player dell’Inter a inizio estate. Obiettivi inseguiti e sfumati, prima dell’ultimo confronto sanguinoso su Schick. L’Inter ha puntato sul giocatore già a maggio e prima se l’è visto sfilare dalla Juve che l’ha poi rifiutato, ora rischia di perderlo un’altra volta per l’offerta della Roma che ha qualche liquidità in più dei nerazzurri, fermi a un prestito con obbligo. Il caso Schick (ci è tornata su anche la Juve) si risolverà a giorni, ma il giocatore potrebbe anche restare alla Samp per un anno e andare poi a Torino.