(M.Ferretti) – Ci siamo. Quasi. Ancora pochi giorni e si ricomincerà. Riparte il campionato, con tutto il carico di emozioni, gioie e dolori, che si porta dietro. Semaforo verde sabato, con gli anticipi che chiameranno in causa due delle sicure protagoniste della stagione, la Juventus campione d’Italia che ospiterà il Cagliari e il Napoli che sarà in casa del Verona. Si riparte con il mercato aperto (sarà così anche per la seconda giornata) e questo vuol dire che, per forza di cose, gli organici di tutte le squadre non possono considerarsi completi o definitivi. Al di là di questo, i bianconeri,nonostante la mazzata dell’Olimpico contro la Lazio, e il Napoli di Sarri occupano – al momento – la prima fila della griglia dal Gran Premio d’Italia. La Juventus continua ad avere l’organico più attrezzato, anche se con un anno in più e senza Bonucci (e Dani Alves); il Napoli, che non ha cambiato praticamente niente, facendo della non rivoluzione la propria rivoluzione, appare ancora la squadra più affidabile sul piano del gioco. Seppur per due motivi diversi (da una parte i giocatori; dall’altra il gioco), Juventus e Napoli sembrano avere qualcosa in più di tutte le altre.
UN PIENO DI ENTUSIASMO – L’esatto contrario della Lazio di Inzaghi che, non solo per la vittoria della Supercoppa, merita l’etichetta di mina vagante del campionato. L’allenatore è bravo, ha grandi intuizioni, la squadra lo segue, il rischio a gioco lungo è che la rosa sia troppo corta. Ma il mercato, come detto, è ancora aperto. Saranno queste cinque squadre, vedrete, a giocarsi i quattro posti per la Champions 2019. Difficile ipotizzare altre pretendenti: il Torino di Mihajlovic e l’indecifrabile Fiorentina di Piolidovranno ancora una volta guardarsi le spalle dall’Atalanta di Gasperini per un posto al sole. Tutto il resto, è noia. Con la parte sinistra della classifica già scritta. Sarebbe bello, però, non dover assistere di nuovo al malinconico tran tran della passata stagione, con squadre retrocesse già a gennaio (e ancora complimenti al Crotone) e quindi appeal pari allo zero per almeno sette partite ogni turno. Ad occhio e croce, non ci saranno record di punti come accaduto nel passato campionato perché la concorrenza, là in alto, s’è fatta più forte. Vincerà la squadra che avrà avuto più regolarità o continuità di rendimento, in nome di un equilibrio che da sempre contraddistingue chi solleva la Coppa dello Scudetto, da sei anni consecutivi nella bacheca della Juventus.
fonte: Il Messaggero