(C. Sagrado) La Roma sbanda per un tempo a Vigo e chiude con un pesante (e preoccupante) ko il suo precampionato: il Celta vince 4 a 1 e soprattutto evidenzia i difetti della rosa giallorossa. Di Francesco, a sei giorni dal debutto contro l’Atalanta a Bergamo, prende atto del passo indietro del suo gruppo. Nell’amichevole decide di partire con i panchinari, da vedere e valutare almeno per un tempo in una gara ufficiale, ma riceve in cambio la prestazione peggiore da quando guida i giallorossi. La formazione iniziale, completamente stravolta rispetto alla gara di giovedì a Siviglia,accoglie comunque tre titolari del momento: Peres e Kolarov, unici terzini a disposizione, e Defrel, schierato nella circostanza da centravanti. In porta comincia Skorupski, in difesa i centrali sono Fazio e Juan Jesus, il centrocampo di scorta si allinea da destra con Gerson, Gonalons e Pellegrini, in attacco sulle fasce i mancini Under e Iturbe.
CROLLO INASPETTATO – Il maxi turnover non può giustificare l’approccio indecente della Roma. L’inizio del match è stato imbarazzante. Poco ritmo e tanta superficialità. In 27 minuti i giallorossi si sono ritrovati sotto di tre reti, prese tra l’altro in meno di 10 minuti (il poker, invece, arriverà dopo 41 minuti). Con errori dei singoli e di squadra. Fazio, premiato dall’allenatore con la fascia di capitano, non ricambia la fiducia e spiana la strada per il successo al Celta Vigo. Difettoso il suo rilancio, con il pallone regalato in uscita, e lento il tentativo di recupero su Guidetti scappato in contropiede e appozzato in area (l’attaccante si fa male alla spalla e lascia il campo): rigore e trasformazione di Iago Aspas per l’1 a 0. Peggio gli altri tre gol. Gonalons e Gerson, incerti nell’interdizione,permettono a Pione Sisto il gioco di prestigio a centrocampo e l’accelerazione verso Skorupski. La linea a quattro resta inchiodata, nessun difensore esce incontro e Pione Sisto può concludere in libertà da fuori per il 2 a 0. Il bis di Pione Sisto per il 3 a 0 arriva ancora a difesa schierata. Kolarov non chiude a sinistra sul cross di Iago Aspas e Bruno Peres è in ritardo a destra. Simile anche il 4-0: anche Iago Aspas festeggia la sua doppietta, ricevendo da destra, ancora con Kolarov che non interviene sull’iniziativa di Wass, e segnando in libertà con Fazio e Juan Jesus spettatori disinteressati. La difesa sicuramente si conferma fragile, ma il centrocampo e l’attacco non aiutano nella protezione.
DENTRO I BIG – Di Francesco, dopo l’intervallo, riparte subito con sei titolari: Alisson per Skorupski, Manolas per Kolarov (Juan Jesus slitta a sinistra da terzino), Strootman per Gerson, Nainggolan per Pellegrini, Dzeko per Defrel e Perotti per Iturbe. De Rossi è in panchina, ma indisponibile. La Roma ritrova subito la compattezza e si prende l’iniziativa. Ma il passivo è ormai irrecuperabile. Strootman, su sponda di Dzeko, fa comunque centro di sinistro. Riappare anche il pressing, mai accennato nella prima parte. I giallorossi adesso stanno meglio in campo, sono più equilibrati e compatti. L’allenatore chiude la partita con undici sostituzioni: Tumminello è l’apripista, poi Moreno per giocare in tandem con Manolas, a seguire anche Nura con Castan e Sadiq. Nel finale Nainggolan fa il mediano centrale, con Perotti abbassato da mezzala sinistra. Semplici esperimenti in corsa, per dare un senso all’amichevole che un minimo di preoccupazione si porterà dietro almeno fino a Bergamo.