Francesco Totti nasce a Roma il 27 settembre 1976. Dimostra sin da piccolo grande confidenza con la sfera di cuoio. La sua prima squadra è la Fortitudo, piccola società del quartiere San Giovanni, dove vive la famiglia. Dalla Fortitudo di Trillò, Francesco passa alla Smit Trastevere, alla corte di Pergolati e Paolucci. Il ruolo occupato in campo è quello di centrocampista, scelta quasi obbligata per i mister che hanno la fortuna di allenarlo, data la classe “pulita” che il giovane esibisce con estrema disinvoltura. Poi, nel 1986, il passaggio alla Lodigiani, primo passo importante verso il calcio che conta. Totti è allenato prima da Mastropietro e poi da Emidio Neroni, due figure importanti dal punto di vista calcistico per il ragazzo.
Dopo altre due stagioni, la famiglia Totti viene sottoposta al dilemma: la Lodigiani fa presente che Francesco fa gola sia alla Roma che alla Lazio. Nessuna esitazione per i romanistissimi genitori: il giovane calciatore di Porta Metronia approda a Trigoria nel 1989, iniziando la sua carriera in giallorosso, partendo dalle giovanili.
Il talento naturale di Francesco spinge i tecnici di tutte le rappresentative a convocarlo spesso. Nella stessa stagione gli capita di disputare partite con gli Allievi Nazionali e la Primavera (stagione 1991-1992) o addirittura di essere decisivo per la conquista dello scudetto sempre con gli Allievi pur giocando titolare nella Primavera e trovando comunque il modo di esordire in serie A (stagione 1992-1993). Boskov, infatti, lo nota a Trigoria nelle partite durante l’ allenamento contro la prima squadra e lo fa esordire in Serie A contro il Brescia nella vittoria per 2-0 del 28 marzo 1993.
Da quel momento il rapporto fra Totti e la prima squadra andrà sempre in crescendo, anche se nel frattempo continua l’esperienza anche nelle giovanili azzurre. Anche in Nazionale le soddisfazioni non mancano: fin dall’Under 15 di Corradini passando per le rappresentative allenate da Sergio Vatta, Francesco trova il modo di mettersi in luce, toccando in seguito l’apice della sua carriera in azzurro con la conquista del titolo europeo Under 21 con Cesare Maldini, battendo in finale la Spagna ai calci di rigore (31 maggio 1996).
Pochi mesi prima Totti aveva conosciuto il sapore di una convocazione nella Nazionale maggiore: Arrigo Sacchi lo aveva convocato per uno stage alla Borghesiana (febbraio 1996), regalandogli parole di grande stima e considerazione.
Tornando alla Roma, nel 1994 a Trigoria arriva Carletto Mazzone, uomo che lancerà definitivamente Francesco sul grande palcoscenico del calcio che conta e che per lui resterà sempre un punto di riferimento importante, un secondo padre a cui chiedere consiglio nei momenti difficili. Il 4 settembre 1994 arriva il suo primo gol con la casacca dei “grandi”: all’Olimpico, davanti al pubblico del quale fino a pochi anni prima faceva parte, in veste di piccolo tifoso, segna contro il Foggia.
Forse è quello il vero inizio della favola del numero dieci della Roma, favola che ha conosciuto anche momenti difficili come la scarsa considerazione di Carlos Bianchi, l’allenatore argentino che non lo “vedeva” (che lo stava per cedere alla Sampdoria), ma che ha trovato la sua più splendida continuazione nel biennio-Zeman: proprio il tecnico boemo, altra figura importantissima nella Totti story, valorizza al massimo il bagaglio tecnico del trequartista inserendolo a sinistra nel tridente di attacco. E’ il boom: tutti, anche i più scettici, ammettono di trovarsi davanti ad un vero fenomeno del calcio internazionale e lui risponde a suon di gol e di premi vinti per le altissime medie voto mantenute su tutti i quotidiani per tutto l’arco del campionato.
Con l’arrivo di Fabio Capello la Roma ha conosciuto un’annata di transizione che ha coinvolto lo stesso Totti, peraltro vittima di un infortunio ad inizio stagione che ne ha pregiudicato il rendimento per alcuni mesi. Il capitano giallorosso, comunque, ha mantenuto un rendimento ben al di sopra degli standard del resto del campionato, confermandosi uomo assist e leader anche nei momenti più difficili.
La convocazione di Dino Zoff per Euro 2000 e la conquista di una maglia da titolare con gli azzurri confermano la stagione comunque positiva di Francesco. E infatti l’europeo giocato in Belgio e Olanda rappresenta per Francesco la definitiva consacrazione internazionale, dopo le splendide prove offerte soprattutto proprio contro il Belgio (suo il gol di testa che spiana la strada alla vittoria azzurra), contro la Romania (altro gol che sblocca il risultato) e in finale contro la Francia di Zidane. Due momenti esaltanti dell’estate scorsa bei Paesi Bassi: il colpo di tacco che ha dato via all’azione per l’illusorio vantaggio azzurro di Delvecchio e soprattutto l’ormai leggendario rigore a cucchiaio tirato contro l’Olanda nella semifinale giocata all’Amsterdam Arena. Un gesto tecnico che ha strabiliato tutto il mondo.
La carriera di Francesco continua all’insegna dei successi con la squadra giallorosa: la conquista del terzo scudetto nella stagione 2000/2001 e le prodezze in Champions League. Anche in Nazionale entusiasma i tifosi e indossando la maglia numero 10 è il perno inamovibile dell’attacco azzurro.
Per capire quanto sia amato dal popolo giallorosso è sufficiente assistere, allo stadio Olimpico di Roma, ad una delle pochissime occasioni in cui viene sostituito. Lo speaker Carlo Zampa ordina: “Popolo giallorosso, in piedi. Esce il capitano“. E 70 mila persone compongono una fragorosa standing ovation. Di lui Pele’ ha detto: “Totti è uno dei più grandi artisti del calcio moderno“.
Francesco è un ragazzo di grande sensibilità ed è spesso impegnato in opere di solidarietà e beneficenza. Un altro personalissimo record è stato quello di vendita (estate 2003) del “suo” libro “Tutte le barzellette su Totti (raccolte da me)”, i cui proventi sono stati destinati all’Unicef e al servizio “Teleassistenza e Telesoccorso” del Comune di Roma.
Il 19 giugno 2005 Francesco Totti ha sposato la nota presentatrice tv (ex-letterina) Ilary Blasi: la cerimonia è stata seguita in diretta da Sky TG24 e i proventi derivati dell’esclusiva sono stati destinati dalla coppia per opere benefiche.
Dopo un infortunio che sembrava doverlo tenere a lungo lontano dai campi, Francesco compie un recupero straordinario in vista dei mondiali di Germania 2006; sebbene non brillerà il suo apporto sarà di fondamentale importanza per la storica conquista della coppa del mondo. Nel mese di luglio del 2007 Totti dichiara di volersi ritirare dalla Nazionale per poter affrontare al meglio gli impegni con il club giallorosso. Con la Nazionale Italiana ha totalizzato in carriera 58 presenze e 9 reti.
Gli anni 2010. Guidata dal tecnico Rudi Garcia, la Roma chiude le stagioni 2013-2014 e 2014-2015 al secondo posto, alle spalle della Juventus: Francesco Totti segna 8 reti in ognuno dei due campionati. Nella stagione 2014-2015, alla fine del mese di settembre 2014, segna un gol nella seconda giornata della fase a gironi della UEFA Champions League contro il Manchester City. Totti stabilisce così un particolare record: a 38 anni e 3 giorni è il giocatore più anziano a segnare una rete in questa competizione (superando il gallese Ryan Giggs). L’11 gennaio 2015 raggiunge quota 11 gol in 40 partite nella stracittadina, diventando il miglior marcatore nel derby di Roma sia in campionato sia in gare ufficiali. Il 20 settembre 2015, grazie alla rete segnata contro il Sassuolo, raggiunge quota 300 reti in carriera con la Roma considerando tutte le competizioni.
Dà l’addio alla maglia giallorossa in una commovente giornata, applaudita da ogni sportivo, il 28 maggio 2017. Francesco Totti ha giocato complessivamente 889 partite e segnato 334 gol fra squadra di club e Nazionali, di cui 307 con la maglia della Roma e 27 con le varie selezioni Nazionali italiane.
Oggi ricopre il ruolo di dirigente nella società romanista.