Tre gol in quattro partite ufficiali. Se fosse lo score di Edin Dzeko non ci sarebbe da sorprendersi, invece è quello di Aleksandar Kolarov, che di professione fa il terzino e non l’attaccante. Suo il gol che ha consentito alla Roma di espugnare Bergamo alla prima giornata, una vittoria che vale oro alla luce della sconfitta con l’Inter, suoi i gol contro la Moldavia e l’Irlanda che stanno trascinando la Serbia al primo posto del girone nelle qualificazioni ai prossimi mondiali. A 32 anni non ancora compiuti, l’ex terzino del City sta vivendo una seconda giovinezza. L’avventura aManchester si è conclusa per sua volontà, visto che Guardiola lo avrebbe trattenuto volentieri e gli aveva affidato la fascia da capitano, perché è voluto tornare nel campionato in cui si è affermato, dieci anni fa, con la maglia della Lazio. Nelle prime due uscite è stato un punto di riferimento per i compagni con 185 palloni toccati, praticamente uno al minuto, e oltre 10 chilometri percorsi di media. Il serbo, insomma, è una delle poche certezze in una difesa che deve ancora trovare il suo assetto definitivo. Lo troverà presto, visti i rientri imminenti di Bruno Peres e Karsdorp e quello già avvenuto di Florenzi, che però giocherà esterno basso solo in caso di emergenza.
Fonte: Corriere della Sera