
(A.Austini) – Un punto per cominciare. E onestamente non si poteva fare molto di più. Di Francesco chiude la sua prima serata della carriera in Champions League col sentimento di chi deve accontentarsi e guardare avanti, oltre a doversi inevitabilmente chiarire con Dzeko che nel post-gara ha sbandierato una «crisi di solitudine» in attacco. «Abbiamo affrontato una squadra forte – riconosce l’allenatore – giocando un ottimo primo tempo, dove c’era anche un calcio di rigore per noi. Dopo un’ora siamo calati e sono stato costretto a cambiare sistema per ritrovare equilibrio. Stavamo soffrendo e la difesa a 5 è stata dettata dal momento, anche se si può pensare di riutilizzarla in futuro viste le caratteristiche della rosa. Avrei potuto farlo con l’Inter per difendere il vantaggio: ho visto squadre vincere la Champions aggrappandosi alla traversa». Il calo atletico si ripete dopo il crollo finale con l’Inter ed è l’aspetto che preoccupa di più Di Francesco. «Mi chiedo anch’io come sia possibile, in tournée non abbiamo fatto un grande lavoro sulla quantità. Chi ha retto la partita, come Perotti o Juan Jesus, è stato a Pinzolo fin dall’inizio, ma la crescita può avvenire anche durante l’annata. Mi preoccuperei se in questo momento fossimo al massimo».