Il tecnico della Roma Eusebio Di Francesco parlerà nella consueta conferenza stampa pre-partita alla vigilia della sfida contro la Sampdoria. Queste le sue dichiarazioni:
Com’è stata la sosta?
“Abbiamo dovuto smaltire la sconfitta immeritata contro l’Inter. Abbiamo un po’ smaltito gli errori e sono rientrati alcuni giocatori un po’ stanchi e quindi c’è stato sia lavoro di campo che lavoro di recupero. Per quersto da un po’ fastidio questo discorso delle nazionali, ma sappiamo che c’è e dobbiamo affrontarlo al meglio”.
Cosa teme della squadra di Giampaolo?
“La grande capacità di andare in verticale, il 4-3-1-2 ti da maggiore pericolosità sulle nopstre transizioni negative, hanno vinto due partite anche soffrendo. Sono stati bravi a reggere, una squadra organizzata con un allenatore molto bravo”.
Quali sono le similitudini e le differenze tra il tuo calcio e quello di Giampolo?
“Siamo abruzzesi (ride, ndr). L’idea di rimanere sempre corti è quella in cui ci troviamo. E’ un buon allenatore, siamo amici”.
Florenzi è pronto per partire da titolare?
“Potrebbe essere schierato dall’inizio, così come Bruno Peres, che ha recuperato dall’infortunio. Ale mi ha dato delle sensazioni nettamente positive nella crescita della condizione”.
Può toccare a Gonalons al posto di De Rossi? A che punto è il suo adattamento?
“Daniele non è più un ragazzino, i tempi di recupero si allungano. Gonalons lo ritengo un giocatore titolare, forte, sta assimilando meglio il calcio italiano e il mio. Ha avuto un problema con la lingua. Può essere uno di quelli che domani scende in campo dall’inizio. Oggi vi sto aiutando (ride, ndr)”.
Questo mercato rispecchia le sue idee tattiche? E’ soddisfatto al 100%?
“Noi abbiamo cercato fortemente Mahrez, lo sapete, è stato offerto dalla società più di quanto offerto per Schick. Abbiamo girato su un giocatore con caratteristiche differenti, ma noi volevamo un top player e abbiamo scelto insieme di prendere Schick. Defrel può ricoprire il ruolo di esterno, lui nasce esterno e poi l’ho fatto diventare centravanti. Defrel mi ha dato delle risposte positive in queste gare e quindi abbiamo scelto un giocatore che può giocare centrale o esterno. L’interpretazione del modulo può essere differente. Sono soddisfatto del mercato in base alle possibilità della società”.
La designazione di Orsato?
“Non mi piace parlare degli arbitri, cerco di preparare la squadra non lamentandomi. Non sono contentissimo della Var, sono convinto che l’errore sarà sempre dietro l’angolo. Non mi piacciono tutte le sospensioni: è come vedere un thriller alla tv, non sai mai cosa succede”.
Se lei avesse un amico di 41 anni che volesse cominciare ad allenare, cosa le direbbe?
“Diciamo che questo amico di 41 anni è già entrato nello spogliatoio con la lavagna muovendo le pedine e gli ho detto ‘ma cosa vuoi fare, l’allenatore al posto mio?’. Con Francesco ci confrontiamo spesso, anche lui vuole giocare 4-3-3 e per questo continuo con questo modulo, me l’ha detto anche lui (ride, ndr). E’ importante, perché gli farà capire cosa vuol fare da grande, deve avere la voglia di migliorare ogni giorno senza sentirsi arrivato. Gli ho detto muovi le pedine perché il calcio è dinamico”.
In riferimento alle parole di Giampaolo su Schick, le danno fastidio altri allenatori che parlano della Roma?
“Si perchè io alleno la Roma e decido io quello che devo fare, sia dal punto di vista del gioco che del mercato. Un domani quando verranno altri qui decideranno loro cosa fare. Le parole di Ventura su Defrel, che potevano essere una battuta, potevano essere interpretate in due modi. Non ho avuto modo di parlare con Giampiero con cui ho un ottimo rapporto, ma io sono l’allenatore della Roma e io decido. Mi infastidisce ma cerco di non guardare in casa degli altri e di lavorare con ciò che ho. Vi assicuro che Schick ha avuto un piccolo problemino in allenamento è uscito prima e molto difficilmente sarà disponibile per domani, in base alla risonanza che farà oggi è da valutare il suo utilizzo nel match successivo. Schick è uno di quei giocatori che tecnicamente e tattivcamente le cose migliori le ha fatte partendo dal centro destra, ed è un indizio importante per capire dove puà esprimersi un calciatore. Anche quando ho preso Defrel mi dicevano che non poteva fare l’attaccante, poi in due anni ha fatto 23 gol. Il lavoro paga e pagherà anche con Schick a prescindere dal ruolo”.
Può nascere l’idea Kolarov come difensore centrale?
“Io credo che in questo momento Kolarov, e so che ha giocato diverse partite da centrale, ci serve a sinistra. In emergenza possiamo valutare. Se lo tolgo dalla fascia chi ci metto lì? Ci dovrei mettere un destro o un centrale. Attualmente lo considero solo un terzino sinistro”.
Ci fa una panoramica delle varie competitor per il campionato? Quali sono gli obiettivi?
“Il Milan è la squadra che si è mossa meglio. La Juventus ha una base importante e si è mossa bene. L’Inter la vedo un po’ come la Roma come situazione di mercato. Il Napoli ha mantenuto una base di gioco e dei giocatori forti. Noi come squadra dobbiamo crescere sotto tanti punti di vista. Con l’Inter ho visto una grande crescita, la squadra sta assimilando i miei concetti. Stiamo crescendo, dico solo che voglio essere competitivo in tutte le competizioni. Sono convinto che questa squadra può solo che crescere”.
Avrebbe voluto vedere qualcosa di meglio dalla sua squadra a questo punto? O sta andando tutto come pensava?
“E’ difficile dare un giudizio generale. Ci sono due strade: quella di Bergamo, e voglio vedere quante squadre faranno risultato lì, quella contro l’Inter, dove hai portato a casa zero punti nonostante hai giocato in maniera entusiasmante. Il bicchiere è mezzo vuoto, ma la squadra è in crescita e sono ottimista. Questi ragazzi possono solo che crescere”.
GGR