Kostas Manolas, condannato a essere se stesso dall’inizio alla fine dell’anno, altrimenti tutto crolla, tutto s’impasta e si sfalda in mattoncini vacuamente colorati. Sin qui l’enfasi. Ma che Manolas debba giocare ancora e ancora e sempre è vero, in questa difesa senza difesa. Non da oggi, peraltro. Da tre anni Manolas deve andare via, da tre anni sta lì a reggere l’architrave come gli atlanti dei suoi antenati.
Fosse arrivato l’ultimo difensore centrale immaginato, leader, padrino e padrone, Manolas potrebbe fermarsi e riposare, di tanto in tanto. Improbabile ci riesca in questa situazione che contingente non sarà almeno fino al mercato di gennaio. Allora che le forze del cielo conservino a Di Francesco sia Kolarov sia soprattutto Manolas. L’uomo che da tre anni lascia scadere i biglietti e non parte mai, per fortuna della Roma.
fonte: M. Evangelisti – Il Corriere dello Sport