(S. Carina) Gli è bastato partire titolare con il Verona, e poi concedere il bis col Benevento per far vedere, a chi non aveva avuto modo di seguirlo a Sassuolo, che tipo di giocatore è. Lorenzo Pellegrini ha già stregato un po’ tutti. La facilità di calcio, il senso della posizione, la leadership innata che lo porta a chiamare il pressing quando ai suoi lati ha calciatori come De Rossi e Nainggolan o Gonalons e Strootman, come accaduto mercoledì scorso. Sono quei piccoli particolari che nascondono un talento tutto da gustare. Che poi nascondono sino ad un certo punto. Pellegrini, prima di tornare a Trigoria in estate, poteva vantare 47 presenze in serie A e 9 gol, 5 apparizioni in Europa League e una rete, più il debutto in nazionale maggiore (che ora si tiene stretta, convocato per gli ultimi impegni contro Spagna e Israele dal ct Ventura), senza contare l’avventura in Under 21 vissuta da assoluto protagonista. Per intenderci, alla sua età un plusvalore come Florenzi aveva alle spalle appena 35 gare in serie B col Crotone. Una frase su tutte, per capire quanto Eusebio abbia influito nella crescita del ragazzo: «Prima di andare al Sassuolo ero abituato a correre soltanto avanti. Lui mi ha insegnato a farlo anche indietro». Rendendolo un centrocampista completo.
SOGNO DEBUTTO – Che ora sogna il debutto da titolare in Champions. Contro l’Atletico Madrid è entrato soltanto a undici minuti dal termine quando gli spagnoli provavano gli ultimi assalti. A Baku è arrivato il suo momento. Toccherà a lui essere uno del terzetto in mediana che dovrà supportare Dzeko in una gara da vincere. Qualche giorno fa, insieme a Schick, è stato inserito nella top 50 de l’Equipe degli under 21 più forti in circolazione. Secondo il prestigioso quotidiano francese è al trentacinquesimo posto, pronto a scalare la graduatoria. Il palcoscenico della Champions potrebbe aiutarlo. Anche se in Europa da tempo si sono accorti di lui. Contro il Verona, ad esempio, un emissario di Mourinho è rimasto molto impressionato dalla sua prova. Non poteva essere altrimenti, essendo risultato in testa in diverse statistiche di squadra (più occasioni create, falli subiti, palloni intercettati e maggior percentuale di dribbling riusciti). Pellegrini ora però pensa ad altro. In primis al Qarabag.