(D.Luciani) – Battaglia doveva essere e battaglia è stata. Eusebio Di Francesco aveva chiesto ai suoi ragazzi una grande prova dal punto di vista fisico e la Roma ha risposto presente. L’Atletico Madrid non passa all’Olimpico, trovando sulla sua strada un super Alisson, baluardo insuperabile di una squadra scesa in campo organizzata e determinata. La Roma si porta a casa lo 0-0, figlio di una gara ben interpretata in ogni fase. I giallorossi hanno tenuto testa agli spagnoli, riuscendo a spaventarli nonostante la grande pressione esercitata soprattutto nella ripresa.
Una partita aperta subito col brivido, con il palo centrato da Saul dopo una ripartenza fiammeggiante di Filipe Luis. Simeone sceglie Griezmann e Vietto per sfidare la difesa romanista sul piano della velocità. Di Francesco punta sulle coppie Kolarov-Perotti a sinistra e Peres-Defrel a destra per scardinare il fortino avversario. Su tutti brilla il tanghero argentino, immarcabile per Juanfran. Mazic sorvola su tre contatti dubbi nell’area dell’Atletico, tutti figli di incursioni dell’ex Siviglia e Genoa.
Le linee schiacciate dell’Atletico tolgono spazio al fraseggio corto della Roma che riesce a trovare le giuste distanze dalla metà del primo tempo. Oblak deve superarsi su un bolide dalla distanza di Nainggolan e poi deve ringraziare Dzeko per la clamorosa occasione sprecata al 36′, sinistro in curva a cinque metri dalla porta. Sui capovolgimenti di fronte però l’Atletico rischia di essere letale e solo due interventi alla disperata di Manolas e Alisson evitano il vantaggio di Koke prima e Griezmann poi.
La ripresa è tutta di marca Atletico: Simeone alza di dieci metri abbondanti il baricentro della propria squadra che asfissia la manovra bassa della Roma. I centrali di difesa e De Rossi vanno in difficoltà non trovando le mezzali e le ali disponibili allo scarico in uscita mentre Dzeko è stretto nella morsa di Savic e Godin. Alisson deve sfoderare tutto il proprio repertorio negando il gol a tu per tu prima a Vietto e poi al subentrato Correa.
Con la squadra in affanno, Di Francesco sceglie Fazio per Defrel, inserendo un uomo in più nel palleggio basso. 5-3-2 per mandare fuori giri il primo pressing, sfruttando così l’ampiezza data da Peres e Kolarov sugli esterni. Perotti è bravo a farsi trovare tra le linee: buona contromossa di Di Francesco, la Roma soffre molto meno riuscendo a gestire qualche possesso in più. Nainggolan è costretto al cambio per un doppio dolore, coscia e polpaccio destro. Dentro Pellegrini che non trova l’impatto giusto. Juanfran rischia il rigore prima su Perotti e poi su Kolarov, probabilmente col VAR almeno uno sarebbe stato calcio di rigore. Con i “se” e i “ma” però non si va da nessuna parte e Simeone ne ha la conferma al 91′ quando Saul si divora il gol da tre punti, trovando il palo esterno dopo l’ennesimo miracolo di Alisson sul suo colpo di testa in mischia.
Ai punti, forse per le occasioni create, l’Atletico avrebbe meritato un filo in più ma la partita “scacchistica” tra Di Francesco e Simeone termina in piena parità. E la Roma si gode una squadra combattiva protetta da un portiere superlativo.