Il calciomercato della Roma, ancora una volta, è stato orientato soprattutto dal Financial Fair Play, che ha costretto Monchi a due cessioni importantissime (Salah e Rudiger)entro il 30 giugno. L’egiziano è stato sostituito con Schick, più giovane e inesperto, ma con grandi margini di miglioramento. Al posto del tedesco, che poteva giocare centrale difensivo e terzino destro, sono arrivati Moreno (al momento in fondo alle gerarchie di Di Francesco nel ruolo di centrale) e Karsdorp.
Il Financial Fair Play non si può eludere – anche se vedremo come si comporterà la Uefa con il Paris Saint Germain – ma è possibile «limitarlo». La maglia da gioco senza lo sponsor, ad esempio, resta uno spreco inimmaginabile per un club. Tanto più se viene dal mondo americano del business applicato allo sport.
Il mercato sembra così buono soprattutto in vista del futuro. Il problema è che sei anni di proprietà americana non hanno portato a Trigoria nemmeno un trofeo mentre, nel frattempo, oltre ai cannibali della Juve, hanno vinto qualcosa Napoli, Milan e Lazio. L’arrivo di Schick ha ridato entusiasmo.
fonte: L. Valdiserri – Il Corriere della Sera