Nell’amichevole dell’Olimpico finito 4-1, però, c’è tanto, tanto altro: ci sono gli applausi al capitano Ruschel, uno dei sopravvissutidella tragedia aerea di Medellin («grazie Roma, sei unica», dirà alla fine), c’è Follmann che dà il calcio d’inizio pur avendo perso una gamba, ci sono i sorrisi spontanei di Totti e Aldair e l’abbraccio di Artur, ex romanista e ora portiere del club brasiliano, alla curva Sud. Il cuore del tifo romanista è l’unico settore pieno dello stadio, qualcuno c’è anche in Tevere e Monte Mario, ma non si va oltre quota 10mila spettatori.
Un peccato, perché un evento così, organizzato con orgoglio e passione dalla Roma (che girerà alla Chapecoense, ospite in Italia in tutto e per tutto, incasso, donazione e vendita della partita a Sky) avrebbe meritato ben altra cornice di pubblico.Magari non i 60mila del Camp Nou per il Trofeo Gamper, ma comunque qualche presenza in più. «Si deve fare sempre qualcosa in più per loro – ha ammesso Juan Jesus – . hanno perso tanto e dobbiamo fare di tutto per aiutarli».
fonte: C. Zucchelli – La Gazzetta dello Sport