(Nati il 7 giugno) – Quanto sei mancato, caro Alessandro Florenzi; anzi, mi consento una voluta libertà espressiva, quanto siete mancati, cari Alessandro Florenzi. Sabato, tutti hanno avuto la conferma che il ragazzo cresciuto tra Vitinia e Acilia sia in grado di svolgere, sulla fascia, tutti i ruoli che gli vengono richiesti, garantendo sempre continuità di rendimento, intelligenza tattica e tecnica. Ora, fortunatamente per lui è per noi, è tornato e si spera abbia pagato per intero il prezzo dovuto alla maledizione che aleggia sopra Trigoria. Dopo aver visto l’ennesimo grave infortunio di un giovane della Primavera, infatti, nessuno può porre in dubbio che servirebbe un esorcista per allontanare il malocchio, come sostiene da tempo un noto conduttore radiofonico. Grazie anche a Florenzi, ma non solo; magari grazie ai tre romani in campo, ma non solo; magari grazie al mister e a tutta la rosa, preso letteralmente a pallonate un Verona inguardabile. Certo, quando contro le stesse squadre sono altri a vincere, si parla di dimostrazione di grandezza, di cinismo, di superiorità. Per la maggica spariscono anche i rigori solari (come quelli contro l’Inter e l’Atletico Madrid) dalle cronache degli attenti cronisti.
fonte: Il Tempo