(E. Menghi) Un intero undici a Km 0 in Champions League e un piccolo gruppo di «saggi»: è una Roma a due facce quella che dopo una stagione nel Purgatorio dell’Europa League si riaffaccia nel Paradiso calcistico. Gli esperti di questo mondo sono pochi, guidati da De Rossi, che vanta un bagaglio personale di 3.972′. Dietro di lui ci sono Dzeko, Manolas, Kolarov e Gonalons, tutti sopra i 2 mila minuti. Ma dei 23 giocatori inseriti nella lista Uefa da Di Francesco ben 11 vanno in cerca del debutto, compreso Strootman, che un assaggio di 7′ (da dimenticare) ce l’ha avuto contro il Cska Mosca nel 2014: «È stata la mia unica apparizione ed è praticamente nulla, per questo non mi sento un calciatore esperto a livello internazionale», ha confessato.
Le lacrime di quella serata storta non le ha ancora potute vendicare: Kevin va a caccia del riscatto e domani potrà provarci dal 1′ di Roma-Atletico Madrid. Se fa un certo effetto vedere un 27enne del suo calibro praticamente a secco in Champions League (assenza giustificata dall’incubo crociato vissuto per quasi due anni), va detto che non può sentirsi solo perché a Trigoria c’è una bella compagnia di esordienti. Uno avrà l’arduo compito di blindare la porta giallorossa: Alisson si è preso i pali in campionato e non ha intenzione di lasciarli a Skorupski, che si accomoderà in panchina con 180′ sulle spalle datati 2014, ai gironi proprio con la Roma. Il numero uno del Brasile ha fatto all-in quest’anno: «Ho parlato con Monchi e, se non avessi avuto la certezza di giocare, gli avrei chiesto di partire. Con Spalletti ho dovuto avere pazienza…». Ora che è passato dal part-time al tempo pieno non vuole deludere: «Dipende tutto da me».
Anche l’amico e connazionale Jesus domani farà il suo debutto in Champions: «Il sogno di una vita», scriveva prima del preliminare col Porto che quel sogno l’ha spazzato via in 180 minuti. Stavolta si fa sul serio, c’è un girone tutto da vivere. Sarà una prima volta pure per Defrel, che ha giocato solo l’Europa League col Sassuolo, segnando due gol in cinque partite. Gli daranno una mano Dzeko e Perotti. Se Di Francesco dovesse preferire Bruno Peres a Florenzi (il ballottaggio è aperto), il numero dei debuttanti salirebbe a cinque, praticamente mezza squadra. Ma non è finita qui: Nura, Gerson, Karsdorp, Pellegrini, Under e Schick sono tutti in lista d’attesa per l’esordio più importante. Il più «vecchio» è il terzino olandese, 22 anni, che rischia di finire in tribuna assieme a qualche altro baby come Gerson e al più esperto Moreno (1.830′ in Champions), mentre Nura e Schick sono out per infortunio. Il problema muscolare di Patrick si è rivelato meno grave del previsto, gli esami strumentali svolti ieri hanno escluso la lesione al retto femorale, per cui proverà il recupero per Verona. L’obiettivo è tornare in gruppo a metà settimana: «Fuori solo pochi giorni», ha rassicurato la punta sui social. Dal paddock di Misano ha invece parlato Totti: «Io futuro allenatore della Roma? No, tranquilli». Per ora muove le pedine sulla lavagna di Di Francesco e domani sarà in tribuna al fianco di Pallotta. Per il presidente weekend di relax, oggi cominciano le riunioni allo studio Tonucci.