Sul «chi paga?» ormai si rincorrono voci disparate (o disperate?): un generoso finanziatore che in cambio avrà una quota della Roma (avanti, c’è posto); un generosissimo Lotti (sì,il ministro) che dirotterebbe denari del Cipe (sì, il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica).
Insomma, qualcuno lo pagherà ma intanto, se si vuole almeno salvare l’apparenza della pubblica utilità, il Ponte di Traiano, sacrificato sull’altare del «taglia le cubature!», deve rientrare nel progetto. Senza, lo stadio della Roma difficilmente vedrà la luce a Tor di Valle.
fonte: La Gazzetta dello Sport