Aleksandar Kolarov, serbo, anni 32 meno un pezzetto, ottimi film girati dall’altra parte della città e in Inghilterra: è lui il vero creatore di gioco di Di Francesco. Né De Rossi, né Gonalons, che fin qui non s’è visto e proverà a farsi notare sabato a Genova. La fonte d’ispirazione è messa lì sulla fascia, solo apparentemente in disparte, con un piede abile e arruolabile per lanciare, tirare in porta, crossare, in definitiva toccare palloni.
Meglio: toccare più palloni di qualsiasi altro giocatore. Se sia un limite della Roma attuale, ancora non perfettamente sintonizzata sulle idee del suo allenatore, o una precisa scelta di Di Francesco in base agli uomini a disposizione, lo si capirà molto presto. Di certo c’è un dato che salta agli occhi: 185 sono i palloni giocati da Kolarov in due partite, praticamente uno al minuto, un abisso in più rispetto ai compagni. Per intendersi: il secondo giallorosso ad aver toccato più palloni è Strootman con 122, un terzo in meno del serbo.
fonte: D. Stoppini – La Gazzetta dello Sport