(D.Luciani) – Una grande prestazione della Roma a Stamford Bridge, sostenuta da un settore instancabile. L’impresa di battere in casa propria il Chelsea di Antonio Conte era vicinissima. Cerchiamo di entrare nei dettagli delle scelte degli allenatori e delle giocate decisive di Dzeko, Hazard e di tutti i protagonisti di quella che è stata la partita più bella vista finora in questa Champions.
1) Le scelte iniziali – Il pressing alto della Roma
Conte schiera un 3-5-2 molto difensivo con due terzini puri come Zappacosta e Alonso sugli esterni e cerca di tagliare i rifornimenti a Dzeko stringendolo tra David Luiz davanti e Christensen alle spalle.
Di Francesco sceglie Gerson per cercare di sfruttare il sinistro del brasiliano che spesso taglierà verso il centro, aprendo lo spazio per gli inserimenti di Nainggolan.
La salita di David Luiz a centrocampo toglie qualità al primo possesso del Chelsea che andrà subito in difficoltà sulla pressione alta esercitata bene di squadra dalla Roma e non singolarmente come accaduto col Napoli, dove Nainggolan veniva messo in mezzo dagli scambi stretti dei partenopei.
2) Il doppio vantaggio del Chelsea, male Juan Jesus e Peres
Un bella prima mezz’ora di personalità e intensità buttata via da due errori banali, sfruttati al 100% prima da David Luiz e poi da Hazard.
Sull’1-0 (immagine sopra) Juan Jesus respinge goffamente il tentativo di passaggio di David Luiz per Morata. La palla torna centralmente dove il n.30 blues scarica in porta un destro imparabile per Alisson.
Sul 2-0 (immagini sotto) la frittata è tutta di Bruno Peres: a metà campo, a squadra aperta, si fa rubare il pallone da Hazard e non spende un doveroso fallo tattico per fermare la ripartenza. Poi rincorre gli avversari fino alla propria trequarti dove si ferma invece di accelerare e recuperare tra Fazio e Juan Jesus.
3) Conte inserisce Pedro e cambia in fase di non possesso
Il gol di Kolarov a pochi minuti da fine primo tempo riapre la gara. La Roma inizia bene la ripresa, dominando il campo. Conte vuole sfruttare le ripartenze ed inserisce Pedro al posto di David Luiz: in fase di non possesso il Chelsea passa dal 5-3-2 al 5-4-1, con Pedro e Hazard che si abbassano per poi alzarsi ai fianchi di Morata in contropiede.
Bakayoko diventa mediano di destra per raddoppiare su Perotti: proprio da un suo fallo poi arriverà la punizione del momentaneo 2-3.
4) La perla di Dzeko e le dormite di Azpilicueta
Il gol del 2-2 è un’autentica prodezza del centravanti bosniaco che ruba il tempo a Christensen: movimento nello spazio al tempo perfetto, lancio di Fazio col contagiri e bolide di mancino, non c’è scampo per Courtois. Azpilicueta non aiuta il compagno ma lo spagnolo commetterà l’errore più grande sul 2-3, facendosi scavalcare dalla punizione pennellata da Kolarov.
Sui calci piazzati era Cahill in marcatura su Dzeko ma il bosniaco è bravo a rimanere in fuorigioco quasi fino alla battuta di Kolarov per poi infilarsi alle spalle di Morata. Appena parte il pallone il bosniaco si incunea tra Azpilicueta e Morata e in tuffo batte Courtois. Bravo anche Fazio a tenere impegnati Christensen e Cahill.
5) Il 3-3 finale
Stavolta l’errore non è singolo ma di squadra: Pedro ha troppo spazio per crossare, Juan Jesus si preoccupa del possibile taglio di Fabregas e si allontana troppo da Fazio che resta bloccato e non va a marcare Hazard.