(E. Menghi) – Papa Eusebio batte Federico 1-0: la si potrebbe leggere anche cosi la sfida in famiglia andata in scena ieri sera all’Olimpico, che ha confermato una Roma da «under», capace di tenere la porta inviolata per la terza gara consecutiva e di farsi bastare un gol per aggiudicarsi i tre punti. Di Francesco junior è stato una spina nel fianco: «Florenzi mi ha detto che è un rompiscatole in campo», rivela il tecnico romanista a giochi fatti, ma nonostante una buona prestazione non ha ostacolato il percorso della squadra del padre. «Il Bologna con le grandi fa sempre bene e ci ha creato difficoltà nei tagli, ma la nostra linea difensiva si è mossa bene e abbiamo creato tanti presupposti per fare male davanti: non direi che è una vittoria sporca. Nulla nasce per caso, ma da alcuni concetti. Ci sono state difficoltà iniziali, come a scuola. Dal facile al difficile la squadra sta migliorando i suoi meccanismi in tutti i movimenti», è il commento di Di Francesco senior, che continua a cambiare gli interpreti ottenendo lo stesso risultato, il più importante: «C’è un obiettivo comune. Stanno cercando di portare avanti il mio pensiero, di lavorare con la palla. Dovevamo essere più cinici per andarla a chiudere, un po’ come col Crotone. Io cerco sempre di lavorare sul metodo, ma ultimamente ho lavorato molto sull’idea di blocco squadra, nell’attaccare tutti insieme. Lo schema del gol era quello dell’azione prima, che pensavo potesse riuscire un po’ meglio. Si fa sempre fatica a prendere i palloni spioventi sul secondo palo e ho voluto lavorarci».
Dzeko, a detta di Eusebio, «si è tenuto il gol per martedì», quando arriverà il Chelsea all’Olimpico: «Servono energie, ho fatto delle scelte per arrivare a questa gara con freschezza. Vogliamo mantenere viva la qualificazione e magari vincere: noi giochiamo per quello». Il futuro in Champions è tutto da scrivere, quello dei Di Francesco sembra destinato a restare diviso: «Può venire alla Roma quando io vado via…». Della serie: di padre in figlio.
Fonte: il tempo