Cambiano le coppie centrali, gli esterni, gli avversari: il totale dice cinque reti subite in dieci giornate di campionato. Quattro dei quali – contro Inter e Napoli – sanguinosi dal punto di vista del risultato, ma l’evoluzione della specie difensiva giallorossa non può non essere una buona notizia per Di Francesco. Se poi sarà davvero l’arma vincente per inseguire il massimo traguardo, è presto per dirlo e non è neppure così scontato, considerati i rapporti di forza dell’attuale Serie A. Se tutti scrivono record – scrive la Gazzetta dello Sport -, vuol dire che l’asticella si alza in linea generale.
Il Di Francesco arrivato a Roma con la fama del tecnico monofase, è lo stesso che ora dà un’occhiata a questo dato e sorride: nei maggiori campionati europei solo Barcellona (3) e Manchester United (4) hanno incassato meno reti della Roma, sul podio alla pari del sorprendente Leganes. E l’altra cosa che sorprende, è che per scelta o necessità Di Francesco è stato di fatto costretto a cambiare quasi sempre la linea, intesa come componenti. Insomma, neanche il tempo di «conoscersi» e poi lasciarsi. In tal senso, da domani sera (contro il Chelsea) dovrebbe tornare Kostas Manolas, sulla carta il punto fermo del reparto centrale. Ed allora, se tanto mi dà tanto, facile che quei numeri possano diventare ancora più belli di oggi.