(A.Austini) – È tornata la Capitale del campionato. Mai negli ultimi anni si era registrata una partenza così positiva per le due romane insieme: Lazio da sogno a 22 punti, Roma a 18 con una partita da recuperare. La somma fa 40 nonostante l’«handicap» dei giallorossi e sorpassa i 36 punti complessivi delle due milanesi e i 35 di Juve e Torino. Numeri che certificano lo stato di salute del calcio capitolino a dispetto di uno stadio Olimpico che restasemi-vuoto e si riempie solo di polemiche, vedi la storia degli adesivi antisemiti appiccicati dai laziali nella curva dei rivali. Stasera all’Olimpicoprobabilmente non s’arriverà a 30mila presenze per la sfida col Crotone: passi per il poco appeal dell’avversario, le difficoltà di partecipare a un evento di mercoledì sera, la scomodità e tutto il resto, ma il dato resta allarmante e fotografa un distacco ormai irrecuperabile. Meriterebbe un supporto diverso la squadra allenata da Di Francesco, bravo a restare a galla nelle acque tempestose dell’estate giallorossa, anon deprimersi dopo le sconfitte brucianti con Napoli e Inter e a convincere il suo gruppo di rimanere sul pezzo. La Roma c’è, nonostante la classifica (complice il recupero da giocare con la Samp) la tenga un passo indietro rispetto alle altre big.
Con un percorso netto in trasferta, dove finora ha sempre vinto e mai subito un gol, adesso va invertito il trend casalingo: il Crotone oggi e il Bologna sabato sembrano gli avversari più adatti, ma sarà bene tenere alta l’asticella dell’attenzione. La storia insegna. Gioca con entusiasmo e senza pressioni la Lazio di Inzaghi, quanto di più vicino al miracolo sportivo se si pensa alle differenze di budget con le altri presunte «grandi» del campionato. Stasera a Bologna i biancocelesti inseguono la settima vittoria consecutiva tra Serie A ed Europa League, un ruolino di marcia impressionante che li iscrive di diritto alla corsa per la Champions. Sarebbe riduttivo legare l’exploit della Lazio alla media-gol pazzesca del capocannoniere Immobile, dietro il centravanti si muove un gruppo unito che promette di battagliare fino all’ultimo. Stasera un altro esame, di quelli da non fallire perché sarebbe un peccato.
fonte: Il Tempo