(U.Trani) – Lo stop è di giovedì pomeriggio: El Shaarawy ha concluso, comunque, la seduta dedicata alla tattica. Ma, al rientro negli spogliatoi, ha chiamato il professor Castellacci. E, al responsabile dello staff medico della Nazionale, ha indicato la coscia destra. L’attaccante della Roma ha sentito una fitta. All’inizio ha pensato che fosse un crampo e quindi ha continuato l’allenamento. Stephan non ha dato peso al contrattempo. Avrà pensato all’ultimo viaggio con la Roma. Perché a San Siro, domenica scorsa, si è arreso dopo uno scatto, sulla fascia sinistra, e si è fermato a fondo campo sotto la curva milanista. Di Francesco l’ha sostituito con Gerson al minuto 33 della ripresa e la sera ha comunque raggiunto Firenze per rispondere alla convocazione. Così Ventura, dopo l’imprevisto di due giorni fa, lo ha tenuto in ritiro. A Firenze ha passato la prima notte, a Torino la seconda. Perché l’infortuno non è grave: indurimento all’adduttore.
El Shaarawy, dunque, non è rientrato a Trigoria. Oggi sarà sottoposto agli esami strumentali a Torino. Il problema muscolare è già superato, anche se staserà l’attaccante non sarà tra i 23 azzurri di Italia-Maccedonia. Il ct, ieri mattina a Coverciano, non lo ha fatto lavorare con il resto del gruppo, ma lo ha affidato ai preparatori per un allenamento differenziato. Non è, dunque, rimasto a riposo, ma è stato sollevato dalle esercitazioni con scatti e contrasti per precauzione. Meglio non rischiarlo, anche perché Ventura conta di riaverlo a disposizione per l’ultima partita delle qualificazioni mondiali, lunedì a Scutari contro l’Albania di Panucci. La Roma ha, insomma, rischiato di non essere più rappresentata in Nazionale per queste due partite contro la Macedonia e l’Albania. Lunedì mattina, all’inizio del raduno, hanno subito lasciato Coverciano sia Pellegrini (edema al polpaccio) che De Rossi (gonalgia tendinea al ginocchio): il primo rischia tra l’altro di non giocare sabato. prossimo contro il Napoli. El Shaarawy, da controllare comunque anche in giornata, è rimasto invece con i compagni: il terzo forfait in azzurro è scongiurato.
fonte: Il Messaggero