(S. Carina) Lo sciopero generale dei mezzi pubblici e l’inevitabile conseguenza di una città bloccata nel traffico ancor di più di quanto non lo sia già abitualmente, miete vittime anche a livello di presenze a Trigoria. E così Di Francesco, strizzando l’occhiolino alla scarna platea, si lascia scappare una battuta: «Si sono stufati pure i giornalisti, sono sempre meno. Devo dà un po’ di matto, così tornano…». Il riferimento al predecessore sembra esplicito. Tuttavia il sorriso che accompagna le sue parole, si spegne subito. L’argomento del giorno, più che il Bologna, è il ko di Karsdorp (operato ieri: tutto ok). Eusebio si fa serio e, come al solito, fa scudo al gruppo di lavoro: «Noi siamo una squadra e il primo responsabile di tutto è l’allenatore. Stiamo cercando le soluzioni più che trovare i colpevoli. Vogliamo capire le problematiche, abbiamo degli ottimi professionisti all’interno e faremo in modo che non accada più. Mi dispiace per il ragazzo, ci avevamo puntato tanto». Sollecitato in modo reiterato sull’argomento, lascia intendere come a tutto creda meno alla sfortuna, che infatti non menziona mai: «Per migliorare questa situazione dobbiamo lavorare moltissimo sulla prevenzione che è alla base di tutto per evitare gli infortuni». A domanda diretta sui preparatori Norman e Lippie, lascia intendere come il futuro dei due potrebbe essere lontano da Trigoria: «Sono due grandi professionisti che sono sempre con noi per migliorare il loro lavoro. Noi siamo tutti uniti, poi in futuro ognuno farà le sue scelte, ma da parte mia c’è grandissima fiducia. Dobbiamo lavorare per trovare le soluzioni».
AVANTI CON I CAMBI – C’è spazio anche per il Bologna. Meno indicazioni del solito sulla formazione («Gioca Defrel ma non vi dico in che ruolo. Dzeko? Non so se rinuncerò a lui. Devo valutare le condizioni di tutti pensando anche alla gara di martedì») ma certamente si continuerà con il turnover: «Vantaggi e svantaggi di cambiare formazione lo diranno solo i risultati. I giocatori vanno fatti giocare per farli crescere. Sto comunque lavorando per farli crescere ma ottenendo i risultati. Quando giochi tre partite in sei giorni è inevitabile che qualcosa la devi cambiare. Si è parlato della gara con il Crotone che è stata sporca e brutta, ma penso che non ci sia stata partita». E probabilmente, al netto di un paio di mischie nel finale, non ha tutti i torti. I dati statistici lo confermano: 20-3 nei tiri totali, 10-1 nei calci d’angolo, 73-27 nella percentuale del possesso palla, 2-0 nei legni colpiti. E quello che più conta, 1-0 e tre punti in classifica.