Radja Nainggolan, centrocampista della Roma, è intervenuto nel corso del programma “La Domenica Sportiva” per commentare la vittoria odierna contro il Torino per 1-0. Queste le parole del belga:
“Sicuramente è un risultato positivo, stiamo vivendo un buon momento anche se abbiamo perso due partite importanti. La vittoria di oggi ci ha riportato vicino a Napoli e Inter dopo il pareggio di ieri”.
Puntate allo scudetto?
“Siamo ambiziosi, stiamo lì. Dobbiamo pensare a giocare partita per partita anche se la squadra è forte e costruita per vincere qualcosa”.
Dopo la sosta il derby
“Abbiamo iniziato un nuovo percorso, stiamo lavorando per rimanere in alto. Sarà un derby difficile per entrambi, speriamo sia una bella partita e speriamo che la vinciamo noi”.
Quest’anno una dimensione anche europea
“Noi cerchiamo di far bene in tutte le competizioni, la Champions è difficile. Sarebbe stato meglio vincere a Londra ma diciamo che prima della partita nessuno l’aveva pensato. Adesso ce lo godiamo”.
Nel Belgio non gioca. C’è qualcosa dietro?
“Non mi va neanche di iniziare altre polemiche. Lui (Martinez, ndr) ha detto che ha fatto una scelta tecnica, sicuramente qualche domanda me la faccio. Ho paura di perdere un altro Mondiale per come si sta mettendo. La squadra è forte, i giocatori presi singolarmente sono forti, è un bel gruppo. Sicuramente la squadra può far bene però nei tornei non contano solo i singoli, bisogna ragionare da squadra. Non è semplice avere tutti campioni in squadra, bisogna gestirla bene”.
Cosa ruberesti a Parolo (collegato dopo Lazio-Cagliari, ndr)?
“E’ un giocatore che sta facendo bene negli ultimi anni, si inserisce sempre e a volte è tosta rincorrerlo sempre all’indietro”.
Vengono mostrati i dati dei minutaggi nella scorsa stagione e quello attuale dopo le prime giornate. Ti manca un po’ Spalletti?
“Quelli sono dati di fine stagione, ora ne sono passate 11, vediamo alla fine”.
Si riconosce nella descrizione di Spalletti “l’evoluzione della specie calciatore”?
“Sicuramente fanno sempre piacere le parole. Non so cosa intenda dire precisamente con queste parole. Sono un giocatore come un altro, ho le mie caratteristiche e provo sempre a dare il meglio di me”.
Ti trovi meglio nel tipo di gioco di Spalletti o di Di Francesco?
“A Cagliari giocavo nel ruolo dove gioco con Di Francesco. Poi Spalletti mi ha trasformato in un giocatore più offensivo e sono stato notato di più perché quando uno fa gol è più facile. Ma il lavoro che faccio è quello che faccio in questo ruolo. Mi ci sto riadattando, all’inizio ci voleva tempo ma mi sto riabituando”.
L’idolo dei tifosi del dopo Totti
“Ancora oggi che ha smesso c’è una buona vendita di maglie. Totti è Totti, io ho visto ripagato quello che ho sempre dato in campo. Fa piacere”.
Che effetto ti fa Totti dirigente?
“E’ sempre vicino al gruppo, ha la battuta sempre pronta. Gli auguro il meglio e sicuramente arrivare a Roma e non vederlo è una cosa nuova per tutti, è sempre vicino alla squadra ed è come se fosse sempre con noi”.
Lo vediamo sempre serio in giacca e cravatta
“Pensavo tutto il contrario quando sono arrivato a Roma. Invece mi sbagliavo, è il primo ad accoglierti meglio di tutti”
Parla 4 lingue
“E’ l’unica cosa che mi ha dato la scuola”.
L’infanzia
“Sono cresciuto in un quartiere povero, senza padre a 5 anni, solo con mia madre. E quando hai poche cose rischi di fare scelte sbagliate. Venire in Italia mi ha cambiato la vita, anche se all’inizio volevo tornare a casa”.
Fonte: Rai Due