(D.Luciani) – Senza dubbio aveva ragione Albert Einstein, il tempo è relativo. Quando sei in sofferenza, si dilata. Quando ti serve, passa troppo veloce. Il Napoli ha chiarito il concetto alla Roma. Un’ora è durata un’eternità mentre trenta minuti sono volati via in un attimo. La squadra di Sarri fa otto vittorie su otto di campionato e punta proprio il record che i giallorossi timbrarono con Garcia (10 su 10), guadagnando punti pesanti sulla squadra di Di Francesco (-9 con una gara da recuperare, a Genova con la Samp) e sulla Juventus, caduta in casa per mano della non più sorprendente Lazio.
Il gol che manda k.o. la Roma è di Lorenzo Insigne in triangolazione stretta e sfortunata con De Rossi. Una rete perfetta fotografia della prima ora di gioco: il Napoli a giocare col pallone e la Roma a rincorrere. De Rossi, appena recuperato, è andato in palese affanno contro i folletti azzurri: il tocco con cui ferma Mertens finisce per servire Insigne, spietato davanti ad Alisson, 0-1.
Il Napoli non crea occasioni devastanti ma lascia sempre la sensazione di poter far male in qualsiasi momento grazie alla qualità applicata con tempismo perfetto negli spazi aperti dal costante movimento del pallone. I giocatori di Sarri hanno sempre almeno due opzioni di passaggio e sono quasi famelici nella riconquista, accerchiando i romanisti in due o in tre.
Proprio quando il ritmo del pressing partenopeo cala, la Roma riesce ad uscire e a cercare di sfruttare le proprie qualità. Florenzi paga la lunga inattività e le tante rincorse su Ghoulam, Under al suo posto mette brio e nel finale ha anche la palla del pareggio ma la sua girata è bloccata da Reina ben piazzato. Il portiere spagnolo al 26′ della ripresa bissa il miracolo della scorsa stagione: colpo di testa in mischia di Fazio respinto con un super riflesso e l’aiuto del palo.
Sarà poi la traversa a venir scalfita da Dzeko, reso nervoso dai pochi fischi di Rocchi a suo favore e dagli scarsi rifornimenti. In un rapporto continuo di interdipendenza, il bosniaco offre una prestazione di scarsa grinta e la squadra ne risente. Under gli offre un pallone da spingere in rete ma arriva in clamoroso ritardo.
A partita in corso, Di Francesco risente delle tante assenze dovendo poi accusare anche il k.o. di Manolas: Karsdorp – stasera alla prima panchina -, Strootman, El Shaarawy, Schick e Defrel. L’ingresso del fumoso Gerson mostra tutti i limiti delle possibili scelte a disposizione del tecnico per cambiare a partita in corso.
Il Napoli si prende i tre punti e vola via. Ora c’è il Chelsea, poi la trasferta a Torino. In una settimana ci sarà bisogno di riunire tutte le forze per non complicarsi il cammino in campionato e in Champions.