Oreste Rutigliano, presidente della Onlus ‘Italia Nostra’, ha mosso alcuni dubbi sulla costruzione dello Stadio della Roma a Tor di Valle:
“Abbiamo presentato un nuovo ricorso perchè siamo totalmente contrari a questa operazione che investe l’ansa del Tevere a Tor di Valle, che andrebbe considerata non un luogo di discarica e malaffare, bensì una ricchezza strepitosa se utilizzata per il godimento di un parco fluviale da parte dei cittadini romani. La natura ha fatto il suo corso, sono cresciuti 1800 alberi, abbiamo un grande bosco con all’interno una meravigliosa radura, cioè abbiamo già pronto un regalo magnifico per i romani che vogliono godersi il Tevere. Invece si decide di eliminare questo bosco, questa radura e di abbattere le tribune in cemento armato, che non stanno per crollare e non contengono inquinante come si racconta, e che rappresentano una delle opere d’arte moderne più famose che siano mai state costruite. In Inghilterra gli stadi sorgono all’interno di quartieri già esistenti. Il Comune va dal costruttore e gli dice: se io ti cedo quest’area di mia proprietà e tu ci fai lo stadio, tu mi cedi l’ippodromo e me lo rimetti anche a posto. E così avremmo fatto due regali alla città. Questo significa governare. Noi vogliamo due stadi, uno per la Roma e uno per la Lazio, anche per rilanciare le periferie“.
Fonte: Radio Cusano Campus