Edin Dzeko al Grande Torino la scorsa stagione sbagliò un po’ tutto e forse anche qualcosa in più. La partita dopo, però, Dzeko giocò ancora. Segnando contro l’Inter il primo dei due gol con cui i giallorossi vinsero, festeggiato in modo colorito (eufemismo) da De Rossi, pronto a difenderlo contro tutti e tutto. Oggi Dzeko torna proprio lì, sul campo che poteva decretare la sua «fine» e che invece ha segnato la sua rinascita. Oggi, dove Edin è uno dei pochi insostituibili di Di Francesco.
COME MARCO – Per Di Francesco, però, il paragone vero è con qualcun altro. Sempre centravanti, sempre di grande pregio, sempre nella gallery dei più forti: «Se devo paragonare Dzeko a qualcuno per caratteristiche tecniche allora dico Van Basten. Per come calcia, destro e sinistro. E per come si muove. Con le dovute proporzioni, mi ricorda proprio lui. E mi auguro che possa diventare vincente come lui. Lo dico per me e per la Roma». Del resto, Van Basten era il cigno di Utrecht, Dzeko è quello di Sarajevo. I tratti distintivi sono davvero simili e Di Francesco ha ragione a metterli vicini. Con le dovute proporzioni, ci mancherebbe. Ma forse anche fino ad un certo punto.
Fonte: gazzetta dello sport