Dicevano anche che fosse spallettiano, perché con Luciano ha lavorato come team manager nella Roma. Poi, alla fine dello scorso anno, si è creata una frattura a causa di un’innocente e quasi banale dichiarazione di Di Francesco: «Mi piacerebbe allenare la Roma, sono legato a quella squadra». Spalletti non l’ha presa bene: «C’è gente che si propone per prendere il mio posto sulla panchina giallorossa, compreso lui».
Un carattere forte contro uno solo apparentemente debole: lo screzio non è degenerato – scrive il Corriere della Sera -, ma non si è mai davvero sanato e anche quest’anno dopo Roma-Inter ha avuto un’appendice. Nel frattempo Di Francesco ha ridisegnato la squadra giallorossa secondo le proprie convinzioni: «Sono difranceschiano, io». Crede in se stesso, Eusebio, e ha sempre tenuto a ribadirlo.