Gioia, entusiasmo, soddisfazione immensa. Battere la Lazio ci regala sempre sensazioni uniche e indescrivibili. La Roma conquista con pieno merito la stracittadina, trionfando per 2-1, e sorpassa in classifica i rivali biancocelesti. Eusebio Di Francesco vince il suo primo derby da allenatore: negli ultimi 48 anni ci erano riusciti soltanto Fabio Capello, Claudio Ranieri, Vincenzo Montella e Rudi Garcia.
La Roma ottiene la quinta vittoria consecutiva in campionato e al contempo interrompe la striscia laziale di sei trionfi di fila. Si allunga a 18 la serie di partite in Serie A senza pareggi per la formazione giallorossa: ultimo segno X il 15 aprile, 1-1 con l’Atalanta (unico pari nel 2017 per De Rossi e soci). Da allora 15 successi e 3 sconfitte. Per la prima volta, nell’attuale torneo, Alisson subisce gol per due match consecutivi. Si ferma a 412’ l’imbattibilità interna in gare ufficiali del portiere brasiliano: l’ultima rete al passivo all’Olimpico risaliva al 14 ottobre (autore il napoletano Insigne). Alla Roma non veniva concesso un rigore contro da quasi un anno. Ossia dal 12 dicembre 2016, durante la sfida col Milan. Per la cronaca, Niang si fece parare il tiro dagli undici metri da Szczesny.
Preciso, chirurgico, spietato Diego Perotti. L’esterno argentino, fresco di (duplice) apparizione in nazionale, realizza il suo quarto gol stagionale (terzo in campionato, secondo dal dischetto) e diventa il terzo miglior goleador giallorosso alle spalle di Edin Dzeko (10 gol totali) e Stephan El Shaarawy (5). Per l’ex genoano terza rete di fila e quarta nelle ultime cinque gare. Torna a segnare Radja Nainggolan dopo un digiuno lungo 915’: l’ultimo guizzo sotto porta del Ninja era datato 16 settembre, contro l’Hellas Verona. Secondo centro del belga nei derby (lo scorso anno, il 4 dicembre 2016, siglò il definitivo 2-0 sempre sotto Curva Sud) mentre Perotti, da romanista, aveva già segnato alla Lazio il 3 aprile 2016, nel match vinto per 4-1.
Alessio Nardo