(F.Balzani) – «Sei giovane e forte. Hai il futuro davanti». Nella testa di EmersonPalmieri, in questi mesi di calvario, sono rimbombate dolcemente le parole di Tottiarrivate proprio nel giorno più triste per l’ex capitano. Era il 28 maggio (e chi se lo scorda) quando il brasiliano al 18’ di Roma-Genoa ha urlato tutto il suo dolore: rottura del crociato anteriore del ginocchio sinistro. Proprio all’ultima giornata. «Il momento in cui Francesco si ferma a parlare con me lo porto nel cuore – ha confessato il brasiliano in un’intervista a Ultimo Uomo – È una di quelle cose che potrò raccontare ai miei figli e ai miei nipoti. L’infortunio è stato il momento più difficile della mia carriera, dopo la partita con il Porto (in cui fu espulso lasciando la Roma in 9, ndr)».
Dopo quasi 6 mesi, però, Emerson è pronto a tornare in campo. E per Di Francesco è una benedizione: oltre a essere il sostituto di Kolarov a sinistra può anche rappresentare un’alternativa sull’altra fascia. «A destra mi trovo bene. Ho giocato lì contro Palermo, Empoli e Milan. Da esterno offensivo forse sarei in difficoltà perché a me piace giocare con tutto il campo davanti». Poi sul confronto Spalletti-Di Francesco: «Il primo si è fidato di me nel momento in cui tutti avevano perso fiducia. Se oggi sono considerato un giocatore importante lo devo a lui. Di Francesco mi è molto vicino, mi aiuta e mi spiega cosa vuole. Non posso limitarmi a fare cose scolastiche». Emerson però confessa di non essere ancora pronto per giocare dal primo minuto. Dopo la panchina “d’ambientamento” a Firenze, bisognerà aspettare la fine di novembre (contro Genoa o Spal). «Devo pensare a tornare al 100% e solo dopo posso pensare a cosa migliorare. Mi sembra di andare a cinquanta mentre gli altri vanno a mille, poi sento ancora un po’ di timore quando vado nei contrasti. Per crescere ho eliminato coca-cola e cibo da fast food che mi concedevo dopo le partite». Emerson ritroverà una Roma-bunker che vanta un altro primato: è l’unica a non aver ancora subìto gol da calcio da fermo.
fonte: Leggo