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Le Pagelle di Fiorentina-Roma: Gerson star di Hollywood, Manolas “spalletta” azzera guai. Gonalons e Pellegrini “ansiogeni”

esultanza Gerson
esultanza Gerson
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(K. Karimi & A. Papi) – Ecco le pagelle del match Fiorentina-Roma, dodicesima giornata di Serie A:

FIORENTINA:

Sportiello 6; Gaspar 6, Pezzella 5,5, Astori 6, Biraghi 6; Veretout 6,5, Badelj 6 (dal 73′ Sanchez 5,5), Benassi 6; Gil Dias 6,5 (dall’81’ per Eysseric s.v.), Simeone 6,5, Chiesa 6,5 (dal 73′ Babacar s.v.)

All. Pioli 6

 


 

ROMA: 

Alisson 7: Anche nel giorno in cui la squadra subisce due goal, con una difesa tutt’altro che impeccabile, lui mantiene standard altissimi. Fenomenale sul 2-2 con un doppio intervento che nega la gioia a Veretout. Da segnalare, ed è un eufemismo, i primi due errori di tutto il campionato su rilancio con i piedi. Saracinesca carioca.

Florenzi 6: Tutti gli eccessi fisici della notte di Champions si ripresentano con gli interessi in quel del Franchi. Vuole onorare la fascia di capitano e dove non arriva col fisico ci mette testa e cuore. Chiesa non è un avversario comodo e gli fa passare brutti quarti d’ora, ma in qualche modo resta in piedi.

Manolas 7: Ha avuto modo di rifiatare dato il problema muscolare subito contro il Napoli e quest’oggi si ripresenta tirato a lucido. Negli ampi spazi della prima frazione, le sue rincorse a perdi fiato sono fondamentali per non naufragare nella bufera iniziale. Impreziosisce il tutto con la “spalletta” del 2-3, batosta definitiva per le speranze viola. Se avesse anche i piedi…

Fazio 5,5: Non è il pomeriggio più tranquillo della sua carriera. Quando il pressing latita e la squadra concede spazio sulla trequarti, lui si trova ad annaspare. Il colpo di testa solitario di Simeone è una grossa responsabilità personale. Meglio quando deve impostare, nonostante il campo pesante, l’unico a cercare di metter ordine.

Kolarov 6,5: Si fa “bere” da Gil Dias per il cross che porta al momentaneo 1-1 di Veretout. La cosa non si ripeterà più. La corsia sinistra torna ad essere una sua esclusiva in campo e gli altri, con le buone o con le cattive, devono fargli spazio.

Gonalons 5: Il Qarabag qualche indizio, oggi il resto della prova. Purtroppo è ancora il lontano parente del capitano ammirato a Lione. Se è vero che con lui la manovra sembra scorrere più fluida, è ai limiti della decenza la velocità con la quale gestisce il pallone. E quando sono gli altri a partire in contropiede, non resta che il segno della croce.

Nainggolan 6: Oggi particolarmente appannato e nonostante tutto mette sempre lo zampino. Sventagliata per Perotti e 2-4 in cassaforte. Per il resto qualche errore di troppo in mezzo al campo a cui non eravamo abituati.

Pellegrini 5: La peggiore prestazione da quando veste la casacca della Roma. Impacciato, impreciso, senza nemmeno i famigerati tempi di inserimento. Tutto ad un tratto sembrava inadeguato nel centrocampo romanista. Peccato, visto che doveva essere tra i più freschi, avendo usufruito del turn over.

Gerson 8: Prima azione, palla recuperata e dopo i tocchi di Nainggolan ed El Shaarawy, spedita in fondo al sacco con un sinistro chirurgico. Seconda azione, contropiede da manuale e mancino sul primo palo a fare secco Sportiello. Non solo questo (primi due goal dopo 11 presenze con la Roma) ma una serie di giocate di ottima sapienza calcistica, vedi un magnifico colpo di tacco sull’out di destra. Altro che alternativa, qui parliamo di potenziali titolari…

El Shaarawy 5,5: Assist per il brasiliano per lo 0-1 e ancora nel vivo dell’azione del raddoppio. Poi pian piano esce di scena, quasi eclissandosi sulla linea laterale. Giustamente esce stremato nella ripresa nel concordato cambio con Perotti.

Dzeko 6: Ha l’acido lattico fin sopra i capelli, ma nonostante ciò prova a pressare da solo la linea difensiva viola anche al 90′. Quello che balza agli occhi è l’assenza dal tabellino dei marcatori, ormai da troppe partite (5 match), ma vista la disponibilità nell’aiutare i compagni, questa statistica può passare in secondo piano.

Perotti (dal 65′ per El Shaarawy) 7: Se comincia a segnare con questa continuità diventa un giocatore di un’altra categoria. Stop con la coscia e sinistro a spaccare la porta, di più non si può. A 29 anni, forse, la definitiva consacrazione.

Strootman (dal 71′ per Pellegrini) 6: Entra a far legna. E lo fa bene.

Defrel (dall’81’ per Gerson) 5,5: Mezzo voto di incoraggiamento. Ha sul sinistro due volte la sfera che lo sbloccherebbe, ma una volta una zolla fuori posto, una volta un grande Sportiello, gli impediscono di gioire. Il tempo per convincere l’ambiente inizia a scarseggiare, come una clessidra semi vuota.

 

All. Di Francesco: Più che sulle capacità tattiche ormai ampiamente dimostrate, merita il massimo encomio per il lavoro svolto con Gerson. L’ha preso che era un’impacciata comparsa e lo ha fatto diventare una star di Hollywood. Perfetto esterno offensivo e centrocampista aggiunto, trequartista traslato sulla fascia, e cecchino infallibile in area. Troppo bello per essere vero. Complimenti Mister!

 

GGR

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