(U. Trani) Il gesto, gomitata o schiaffo fa lo stesso, è il solito. Inspiegabile e soprattutto dannoso. E, a rimetterci, è ancora la Roma. Come ha sottolineato Di Francesco, deluso dal comportamento del suo capitano che è costato 2 punti preziosissimi. Ma visto e rivisto anche il dopo. De Rossi, come altre volte in passato, ammette il corto circuito. Così spontaneamente si presenta davanti alle telecamere di Roma tv: «Sono dispiaciutissimo. C’è poco da dire, ho provato a bloccarlo con una manata, le immagini sono brutte. Con la Lazio ce n’eravamo date con Parolo e Bastos e sapevo che avrei dovuto stare attento, qui ho trovato uno che si è buttato. Chiedo scusa ai miei compagni, al mister e ai tifosi. Mi dispiace tanto, ma ripartiremo». Scontata la multa, come la squalifica (minimo 2 turni, forse 3).
ELENCO INFINITO – Cartellini De Rossi: chiamiamoli così. Anche perché, nel suo percorso da professionista, Daniele ne ha ricevuti addirittura 15 (più 2 casi da prova tv). Quello di Marassi arriva a 13 anni (e 1 mese) dal primo e a 1 anno (e 3 mesi) dall’ultimo. La lista comprende 13 espulsioni in giallorosso e 2 in azzurro. Il raccolto è in Italia e all’estero: Bayer Leverkusen-Roma 3-1 del 19 ottobre 2004, Cagliari-Roma 3-0 del 13 marzo 2005, Fiorentina-Roma 1-0 del 16marzo 2005, Bruges-Roma 1-2 del 15 febbraio 2006, Italia-Usa 1-1 del 17 giugno 2006, Genoa-Roma 3-1 (doppio giallo) del 24 settembre 2008, Roma-Udinese 1-1 (doppio giallo) del 7 marzo 2009, Chievo-Roma 2-2 del 4 dicembre 2010, Shakthar Donets-Roma dell’8 marzo, Bari-Roma 2-3 del 1 maggio 2011, Lazio-Roma 3-2 dell’11 novembre 2012, Juventus-Roma 3-0 del 5 gennaio 2014, Roma-Inter 0-0 (prova televisiva) del 1 marzo 2014, Roma-Sassuolo 2-2 (doppio giallo) del 6 dicembre 2014, Italia-Bulgaria 1-0 del 6 settembre 2015, Roma-Porto 0-3 del 23 agosto 2016 e Genoa-Roma 1-1 di ieri pomeriggio.
NERVOSISMO IMPROVVISO – Sono 2 le espulsioni della Roma in 18 partite stagionali. Consecutive, però. Prima del rosso di Giacomelli a De Rossi a Marassi, quello di Peres mercoledì sera a Madrid. Il terzino ha pagato per i gialli su Griezmann, probabilmente eccessivo, e Filipe Luis. Interventi di gioco, insomma. E pensare che la Roma è sempre stata corretta e serena da quando è sbarcato Di Francesco a Trigoria. In 5 partite nessuna ammonizione: in campionato contro il Benevento, l’Udinese e il Crotone, in Champions in entrambe le gare contro il Chelsea. Più che nella gara contro l’Atletico, è a Genova che i nervi sono saltati a diversi protagonisti. Jesus, dopo il rosso a De Rossi, ha rischiato di essere cacciato per un’entrata da dietro sempre su Lapadula che, a quanto pare, ha provocato il capitano e anche altri. Dzeko, a digiuno da 8 partite, ha invece litigato con Izzo, dandogli appuntamento negli spogliatoi, e ha polemizzato, a gesti, con il pubblico. Fazio è andato a lamentarsi con il quarto uomo per il rigore non ricevuto e per il Var non interpellato. Di Francesco lo ha seguito e, a fine partita, è entrato in campo a discutere con Giacomelli. Si è presentato dall’arbitro con la lista degli errori: alcuni falli dei giocatori del Genoa non sanzionati con il cartellino giallo, la spinta di Omeonga su Defrel e l’abbraccio di Spolli a Fazio nell’ultima azione del match per 2 possibili rigori, pochi minuti di recupero (5) nonostante le continue interruzioni e Var chiamato in causa solo per lo schiaffo di De Rossi a Lapadula.